Luce, gas, scuola: mazzata da 1200 euro

Luce, gas, scuola: mazzata da 1200 euro
L'ALLARME TREVISO La mazzata d'autunno prende le sembianze degli aumenti in arrivo su ogni fronte: bollette per l'energia elettrica, forniture di gas, materiali per la scuola,...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
49,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
4,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
99,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'ALLARME
TREVISO La mazzata d'autunno prende le sembianze degli aumenti in arrivo su ogni fronte: bollette per l'energia elettrica, forniture di gas, materiali per la scuola, carburante, materie prime per le aziende e quindi prodotti poi destinati alle famiglie. Una stima fatta dalle associazione di consumatori calcola che nei prossimi dodici mesi le famiglie trevigiane spenderanno circa 1200 euro in più: per molti lavoratori l'equivalente di uno stipendio mensile. Giovanna Capuzzo, presidente della Federconsumatori Veneto ammette senza troppi giri di parole: «Una cosa del genere non l'avevamo mai vista. Certo: aumenti ce ne sono sempre, ma mai così consistenti e tutti assieme».

I CONTI
La panoramica è sconfortante. Le bollette dell'energia elettrica per il prossimo trimestre possono aumentare del 40%, quelle del gas del 20%. Aumenti che toccano la Marca, le sue famiglie e le sue imprese, e tutto il resto dell'Italia: «Vediamo se ci saranno interventi governativi per migliorare la situazione - continua Capuzzo - come associazioni di categoria abbiamo chiesto una radicale revisione della tassazione che pesa soprattutto sulle bollette. Basta leggerne una: il consumo è il dato che incide meno, la cifra a carico della famiglie cresce invece con tutte le voci accessorie, le accise, i ricarichi. Su questo bisogna intervenire. Sembra che il Governo qualcosa voglia fare, stiamo a vedere». Intanto resta lo spauracchio di un aumento che fa tremare i polsi. La Federconsumatori ha in mano delle stime che ricalcano perfettamente quello che potrebbe accadere nel trevigiano da qui a poche settimane. Ogni famiglia rischia di spendere, per l'energia elettrica, mediamente 110 euro in più di quanto sborsato fino a oggi; la cifra, sempre media, sale a 281 euro per le forniture di gas, strumento chiave per riscaldare le case con l'inverno in arrivo. Poi ci sono gli aumenti indiretti: «Il rincaro dei costi di produzione delle aziende per via di materie prime sempre più costose avranno inevitabili conseguenze anche per i consumatori», osserva Capuzzo. Anche qui, in attesa dei dati concreti, si viaggia con le stime. L'aumento generale dei prodotti acquistati, da quelli di prima necessità a quelli meno indispensabili che andranno però riducendosi, viene stimato attorno ai 300 euro all'anno. Messe assieme tutte le voci viene fuori che le famiglie trevigiane rischiato di spendere 691 euro in più all'anno. Ma la cifra finale non è nemmeno questa: «Per i kit della scuola - continua la Federconsumatori - la spesa è aumentata mediamente di 540 euro. Un dato che può essere calato in ogni realtà italiana». E con 691 euro da una parte e 540 dall'altra, praticamente uno stipendio se ne va risucchiato dagli aumenti.
LE REAZIONI
L'andazzo ha subito un'accelerata nelle ultime settimane, per non dire mesi. Ma che gli aumenti stessero attentando alla salute dei portafogli era evidente da tempo. E il Caaf della Cgil sforna un dato eloquente: da gennaio a luglio 2021 le domande per richiedere l'Isee, parametro indispensabile per ottenere bonus ed esenzioni, sono state 26.583, di cui 2.235 presentate da cittadini con partite Iva e 9.815 per richiedere l'assegno unico, strumento che sarà erogato fino a fine anno. Nel 2022 molto probabilmente sarà riproposto, ma non è ancora stato ufficializzato. Bene: il dato delle oltre 26mila domande è nettamente superiore a quello dell'intero 2020, quando furono 26.525, ma da gennaio a dicembre; e del 2019: 23.482 sempre spalmate nei dodici mesi e non in sette.
LE CONTROMISURE

Per Capuzzo la situazione è grave: «Il rischio è che tante famiglie non riescano a reggere questi aumenti - osserva - stiamo andando verso un panorama complesso, dove in tanti avranno molto difficoltà nel pagare il riscaldamento d'inverno o i sistemi per rinfrescare la casa d'estate». Per la Federconsumatori tutto è in mano al Governo: «Sì, in questo caso non si può chiedere molto ai comuni, non hanno le competenze. Un'amministrazione locale, tenendo conto delle proprie risorse, può al massimo intervenire con dei bonus per aiutare quei nuclei familiari più in difficoltà. Durante la pandemia qualcosa è stato fatto con i buoni spesa, anche se in quel caso fu fondamentale l'intervento da parte del governo centrale. L'azione più importante, a questo punto, deve essere quella del Governo. Ripeto: è indispensabile intervenire al più presto sulla tassazione che grava sulle nostre bollette dell'energia».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino