Luca RicolfiLa manifestazione di Roma delle Sardine è stata senz'altro utile. Utile perché chiarificatrice. Le Sardine sono un movimento di opinione esplicitamente schierato a...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La manifestazione di Roma delle Sardine è stata senz'altro utile. Utile perché chiarificatrice. Le Sardine sono un movimento di opinione esplicitamente schierato a sinistra, nato per combattere la Lega di Matteo Salvini e abolire (o rivedere?) i decreti sicurezza (unico punto sostanzioso fra i 6 del loro programma politico). Dopo la manifestazione di Roma ogni incertezza e ambivalenza è caduta: anche se alcune istanze sono bipartisan (chiedere un po' di bon ton e di serietà comunicativa alla politica è sacrosanto ma non è né di destra né di sinistra, così come non lo è difendere la Costituzione), il posizionamento delle Sardine nel mondo progressista è fuori discussione, con buona pace di Francesca Pascale e di CasaPound.
Ma qual è la cifra di questo movimento?
Qualcuno ha paragonato le Sardine ai Girotondi e al Popolo viola, due movimenti di opinione sorti negli anni 2000 per combattere Berlusconi. Questo paragone non è sbagliato, perché su almeno un punto le analogie sono fortissime: anche oggi, come ieri, il cemento di questo tipo di movimenti è la credenza di rappresentare la parte migliore del paese. Succede in Italia, ma succede anche altrove: ricordate Hillary Clinton che dice dei suoi fans che sono the best of America, mentre i sostenitori di Trump sarebbero a basket of deplorable (letteralmente: un cesto di deplorevoli, talora tradotto con branco di miserabili)?
Segue a pagina 23
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino