Lorenzo Fontana (in foto) l'aveva già detto domenica sera: «Quei nomi

Lorenzo Fontana (in foto) l'aveva già detto domenica sera: «Quei nomi
Lorenzo Fontana (in foto) l'aveva già detto domenica sera: «Quei nomi non finiranno tra i candidati nelle liste della Lega in Veneto e verranno immediatamente sospesi dal...

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Lorenzo Fontana (in foto) l'aveva già detto domenica sera: «Quei nomi non finiranno tra i candidati nelle liste della Lega in Veneto e verranno immediatamente sospesi dal movimento». Ma ieri pomeriggio, arrivando al K3 per incontrare i candidati, il segretario della Liga Veneta è stato ancora più netto. «Non possiamo accettare comportamenti immorali da parte dei nostri iscritti», ha tuonato.

Anche se il bonus è stato percepito legalmente?
«È vero, non c'è nessun reato. Ma è una questione morale ed etica, per cui interveniamo indipendentemente da quello che dice la legge».
Inizialmente si era parlato addirittura di espulsione.
«Per decretare quella era necessario riunire il direttorio e non c'erano i tempi tecnici. Ma la sospensione a tempo indeterminato è già una sanzione molto pesante e pure la mancata candidatura è uno smacco notevole».
Quando scatteranno i provvedimenti?
«Non siamo giacobini da ghigliottina in piazza. Convocheremo gli interessati, li ascolteremo e faremo le nostre valutazioni. Ma in tempi brevi».
Cosa dirà a chi sostiene di aver ricevuto l'indennizzo a sua insaputa?
«Che non mi interessa. Non capisco niente delle cose da commercialisti, ma non esiste una scusa del genere. Una domanda va compilata, presentata, firmata... Cosa dico adesso alla mia barista?».
A chi?
«Questa mattina sono andato a bere il caffè al bar sotto casa e mi sono sentito male in un giorno così. Quella ragazza lavora da quando aveva 17 anni e per tre mesi è rimasta senza stipendio. Il bonus doveva andare a persone come lei, non a politici che percepiscono migliaia di euro. La gente ci vota perché si fida di noi, la credibilità è una fonte di marketing primario».
Vale anche per i consiglieri comunali?
«Per loro no, soprattutto poi se di piccoli centri, dove incassano solo il gettone di presenza. Ma per i consiglieri regionali e i parlamentari non c'è nessuna giustificazione».
A.Pe.
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Il Gazzettino