Lo studente e la libertà: «Oggi è data per scontata»

Lo studente e la libertà: «Oggi è data per scontata»
VISTA DAI GIOVANI BELLUNO Parola ai giovani. La riflessione ha la voce...

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VISTA DAI GIOVANI

BELLUNO Parola ai giovani. La riflessione ha la voce di Simone Garavana, presidente della Consulta provinciale degli studenti. Subito una premessa: «Provo vergogna, io, a parlare di libertà. Io che la libertà l'ho sempre avuta, e sempre data per scontata». Scontata: per un fatto generazionale, non per una colpa. Garavana insiste: «Spesso, troppo spesso, dimentichiamo che questa libertà c'è stata regalata, regalata da uomini e donne, da giovani, che hanno sacrificato le loro vite in suo nome è il discorso dello studente che frequenta la quinta al Follador di Agordo persone che hanno sacrificato loro stesse, le loro gioie, la loro giovinezza e vecchiaia, le loro famiglie, le loro vite. Tutto questo in nome della libertà». Simone Garavana ha la convinzione che «il passato possa aiutarci a vivere meglio il presente». Per questo è giusto ricordare «i nonni, i combattenti, i partigiani che sulle nostre montagne, circondati da tanta bellezza, si sono trovati a sacrificarsi in tanta bruttura». Quindi l'invito al rispetto e alla tutela della libertà che abbiamo il dovere di non sprecare: «Non deleghiamola, prendiamola in mano, portiamola in alto, eleviamola a conoscenza, informazione e azione». Nel giardino di piazza dei Martiri, già Campedel, si ascolta in silenzio. Gli alpini da una parte, le autorità civili e militari dall'altra. Tra i quattro pannelli in bronzo che, dal 1965, rivisitano i momenti cruciali della storia della Resistenza a Belluno, il presidente della Consulta studentesca rincara la dose: «Usiamo la nostra libertà, senza però abusarne, utilizziamola con saggezza, con rispetto ed intelligenza. Troppe volte, soprattutto negli ultimi tempi, questa parola è stata abusata e storpiata, è stata utilizzata a fini poco nobili». Quindi l'affondo: «Libertà non è fare e dire ciò che si vuole, libertà è qualcosa di più profondo, libertà è anche coscienza». Infine il grazie, in questo 25 aprile 2019, in nome del rispetto a chi la libertà ci ha donato «sacrificando la propria per una futura convivenza, declinandola come democrazia e giustizia».

D. D. D.
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Il Gazzettino