Lo studente a terra per un'ora Poteva essere soccorso prima?

Lo studente a terra per un'ora Poteva essere soccorso prima?
I dubbi sui motivi della presenza di Marco Cestaro lungo i binari nei pressi della stazione di Lancenigo rimangono. Ma intanto sono stati sciolti quelli sulle cause del decesso....

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I dubbi sui motivi della presenza di Marco Cestaro lungo i binari nei pressi della stazione di Lancenigo rimangono. Ma intanto sono stati sciolti quelli sulle cause del decesso. Gli esiti dell'autopsia effettuata dall'anatomopatologo Alberto Furlanetto, durata due ore, dicono infatti che il 17enne di Fontane di Villorba è morto per i tanti traumi subiti e questi traumi sono tutti compatibili con l'impatto violento contro l'interregionale Venezia-Udine che lo ha travolto attorno alle 17.40 di venerdì 13 gennaio. Dall'esame autoptico risulta inoltre quasi impossibile stabilire se il giovane potesse essere salvato se solo i soccorsi fossero stati più tempestivi. Indicativo, su questo fronte, è il fatto che tre giorni di cure intensive non sono purtroppo servite a nulla e probabilmente qualche decina di minuti in più non avrebbe potuto cambiare la situazione. Spetterà ora alla Procura di Treviso, che indaga per l'ipotesi di reato di omissione di soccorso e ha iscritto nel registro degli indagati tre persone (il macchinista del convoglio che ha notato il corpo del 17enne immobile sul selciato e due dipendenti di Trenitalia che si trovavano a bordo di quel treno), portare avanti l'inchiesta su questo aspetto partendo dal controllo delle cartelle cliniche e incrociando i dati con i risultati definitivi dell'autopsia per i quali si dovrà ancora attendere.

La madre della vittima, lo zio e gli amici continuano a essere certi che Marco non si sia suicidato. Ma questa ipotesi, per gli inquirenti, rimane invece quella più probabile. Anche se non si esclude quella del tragico incidente che, in ogni caso, non cambierebbe di una virgola l'andamento delle indagini. Certo è che l'esito della relazione dell'anatomopatologo Furlanetto (all'esame erano presenti i consulenti degli indagati e un consulente della famiglia di Marco) ha fatto tramontare la già remota ipotesi che il giovane sia stato vittima di un agguato con ferimento e poi gettato sui binari per simulare un suicidio: il corpo del 17enne non aveva segni tali da far presumere una morte diversa da quella provocata dall'investimento. Invece i risultati dell'autopsia non possono escludere, in teoria, che il ragazzo sia stato spinto sotto il treno. E questo potrebbe tenere in piedi la pista dell'aggressione su cui insiste la famiglia. Ma sono altri elementi raccolti in questi giorni, fra cui le confidenze fatte da Marco sui suoi sensi di colpa per il suicidio del padre, a far pensare agli investigatori che Marco si sia ucciso. Le domande a cui dare risposta, per la Procura, sono quindi altre. Perchè, per esempio, Marco sia rimasto sui binari per quasi un'ora prima di essere trovato ancora in vita dagli uomini della polfer e dai soccorritori del Suem.
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Il Gazzettino