Lo Sprar fa svuotare la villetta di Rivadolmo

Lo Sprar fa svuotare la villetta di Rivadolmo
(f.g.) Lo Sprar fa chiudere il centro di accoglienza straordinario di Baone: nei giorni scorsi il gruppo di richiedenti asilo ospitato dall'associazione di don Luca Favarin in una...

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(f.g.) Lo Sprar fa chiudere il centro di accoglienza straordinario di Baone: nei giorni scorsi il gruppo di richiedenti asilo ospitato dall'associazione di don Luca Favarin in una villetta di Rivadolmo è stato infatti trasferito nelle altre strutture gestite dalla onlus. «Un epilogo determinato dall'adesione del nostro Comune al progetto Sprar fa sapere il sindaco Luciano Zampieri Ora abbiamo solo otto immigrati, ospitati nella canonica della parrocchia di Rivadolmo». Il progetto consente di gestire l'accoglienza nei confronti delle persone che hanno ottenuto il riconoscimento di rifugiato politico e che sono in possesso di regolare permesso di soggiorno «consentendogli ricorda Zampieri - alla fine del percorso, di integrarsi pienamente nella società». Dal comune di Baone ricordano anche che lo Sprar è arrivato in seguito a una precisa scelta politica «di tutela del territorio da situazioni di accoglienza fuori controllo, come successo in precedenza». La clausola di salvaguardia prevede infatti che i Comuni aderenti alla rete Sprar siano esenti dall'attivazione di altre forme di accoglienza e che il numero dei migranti ospitati sia pari al 2,5 per mille della popolazione. Da qui gli otto migranti ospitati a Rivadolmo. «Speriamo che il caso di Baone possa far cambiare idea a tutti quei Comuni che nella nostra provincia continuano ostinatamente a rifiutarsi di gestire il fenomeno dell'immigrazione ammonisce il sindaco di Baone - lasciando il proprio territorio in balìa di arrivi emergenziali, che prima o dopo si potranno verificare».

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Il Gazzettino