LO SPETTACOLO «Maria è Deipara. È Colei che genera, la Donna che

LO SPETTACOLO «Maria è Deipara. È Colei che genera, la Donna che
LO SPETTACOLO«Maria è Deipara. È Colei che genera, la Donna che ha generato il Figlio, tuttavia è anche Colei che l'ha atteso, che lo genera senza conoscerlo, che lo cerca...

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LO SPETTACOLO
«Maria è Deipara. È Colei che genera, la Donna che ha generato il Figlio, tuttavia è anche Colei che l'ha atteso, che lo genera senza conoscerlo, che lo cerca senza trovarlo, che lo trova e lo perde, che lo piange e lo ritrova o spera di ritrovarlo» (da Massimo Cacciari, Generare Dio, Il Mulino). Con un'operazione multidisciplinare cioè mettendo sul palco musica, poesia, prosa, immagini, il Teatro Stabile del Veneto inaugura la stagione 2018-19. Lo fa con un evento speciale, in esclusiva nazionale, venerdì 2 novembre, con lo spettacolo Generare Dio tratto dall'omonimo libro del filosofo Massimo Cacciari che sul palco del Verdi, interagirà con la musica dell'Orchestra di Padova e del Veneto, diretta da Marco Angius e con le scenografie virtuali realizzate da Federico Cautero per 4DODO.

ARTE & LETTERATURA
Ad intervallare la narrazione delle opere d'arte riflesse sul palcoscenico, sarà la lettura di alcuni brani tratti dalle parole di Luzi, Rilke, Rebora, Auden, recitati da Nicoletta Maragno. La regia è di Giuseppe Emiliani. «Uno degli intellettuali più importanti del nostro paese indagherà su un tema molto contemporaneo, quello di Maria - ha chiarito il direttore Massimo Ongaro - e non è un caso che questo avvenimento si faccia a Padova, città che ha così stretti legami con il tema religioso». Maria è la concrocefissa - ha spiegato Cacciari definendo il suo personaggio come un essere strano, poco citato nel Vangelo, un tema classico che va riletto in particolare per l'importanza di questa donna: Maria - ha proseguito - è stata capace di generare Dio ma che scandalo è quello della Cristianità che ha permesso per più di 2000 anni che una donna fosse trattata così: la grande rivoluzione femminista deve trovare al suo interno piena cittadinanza. Maria è la donna che incontra un evento che è decisivo. Riflettiamo su questa figura!».
ANALISI E RIFLESSIONE
Attraverso l'iconografia mariana, con brani e con musiche, il filosofo Cacciari interpreta le pagine del suo libro con in copertina, il dipinto del Mantegna, La Madonna Poldi Pezzoli: un'immagine che mi ha sempre seguito fin dall'infanzia - ha continuato - è che ho voluto indagare». Cacciari parla di Maria, dialogando con Lei, attraverso le più belle raffigurazioni che l'arte ha lasciato come le Madonne con Bambino di Mantegna e di Bellini, le Annunciazioni di Piero della Francesca e del Beato Angelico, la Pietà di Bellini e la Deposizione di Rogier van der Weyden; in particolare, la Pietà di Michelangelo. Nel suo libretto come lo ha definito l'autore stesso, Cacciari afferma con vigore: «rispetto alle leggende narrate dai Vangeli apocrifi sulla sua vita, che pallide immagini sentimentali rispetto a ciò che della donna hanno compreso Masaccio e Mantegna, Piero della Francesca e Giovanni Bellini!».
RILETTURA AFFASCINANTE

L'autore, prendendo spunto dai celebri quadri rilegge la figura di Colei che, appena adolescente, accettò di generare Dio e lo fa attraverso le parole di poeti, mistici, teologi. Sul palco, le musiche di Opv prevedono la realizzazione di brani di Bach, Hindemith, Monteverdi: tre brani che si legano alla figura di Maria. La rappresentazione dell'arte sacra realizzata attraverso la scenografia virtuale di 4DODO si costruirà, sempre in divenire, durante lo spettacolo, che è un viaggio attorno al mito di quella fanciulla dolcissima e dolente che da duemila anni esercita tanto fascino. Secondo il regista Emiliani, «il turbamento, la paura, il respiro sospeso accompagnano le riflessioni su Maria: figlia, madre, sposa e sorella, mediatrice tra l'umano e il divino, tra relativo e Assoluto».
Ines Thomas
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino