LO SPACCIO TREVISO L'Ndrangheta si sta impossessando anche del mercato della

LO SPACCIO TREVISO L'Ndrangheta si sta impossessando anche del mercato della
LO SPACCIOTREVISO L'Ndrangheta si sta impossessando anche del mercato della droga, anche nella Marca. Va letta così l'iscrizione nel registro del indagati di due cittadini...

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LO SPACCIO
TREVISO L'Ndrangheta si sta impossessando anche del mercato della droga, anche nella Marca. Va letta così l'iscrizione nel registro del indagati di due cittadini albanesi e di un kosovaro, classici corrieri della droga che partivano dal trevigiano per andare a rifornirsi di cocaina e marijuana nel veronese, diventato negli anni una sorta di centro di smistamento di tante sostanze stupefacenti per tutto il territorio regionale. Nell'inchiesta coordinata dal procuratore di Venezia Bruno Cherchi sono quindi finiti i fratelli albanesi Eduart ed Eugen Lekaj, rispettivamente di 50 e 45 anni, residenti a Paese. Con loro, nel mirino degli inquirenti c'è anche Querim Lumi, 42 anni, originario del Kosovo e residente a Treviso. Nessuno dei tre è però stato arrestato in quanto tutti i fatti di cui si sono resti protagonisti risalgono a qualche anno fa.

I VIAGGI
I fratelli Lekaj sono accusati di aver compiuto numerosi viaggi nel veronese per rifornirsi da tale Artur Pethushi, incaricato di smistare i carichi di droga di proprietà delle ndrine nelle varie province venete. E i due albanesi erano stati ritenuti i corrieri ideali per rifornire la Marca essenzialmente di marijuana. Più di una volta gli investigatori li hanno seguiti nei loro spostamenti che, in genere, si concludevano in un garage di Paese. Da qui la droga veniva poi ulteriormente distribuita nella rete locale. Un episodio per tutti: il 3 febbraio 2015 un carico di marijuana parte da Verona a bordo di una Mercedes, una Opel Astra e una Fiat 500, e arriva a Paese. Le auto si fermano in un garage di via Tiepolo, residenza dei fratelli Lekaj.
GIÀ INDIVIDUATI
I tre corrieri non sono comunque facce nuove. Le forze dell'ordine li avevano già rmati altre volte. La loro attività di corrieri era quindi nota. Adesso è emerso che lo facevano per l'Andrangheta, che dallo spaccio di stupefacenti ricava sempre ingentissimi guadagni. Nella maggior parte dei casi la marijuana è stata la sostanza stupefacente trattata, ma nella Marca sono arrivati anche ingenti quantitativi di cocaina. Un mercato sempre vivo, purtroppo. Adesso un canale di rifornimento è però stato bloccato.

P. Cal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino