Lo smog alle stelle, ma non si fanno i controlli

Lo smog alle stelle, ma non si fanno i controlli
SMOGPORDENONE Smog alle stelle da giorni, ma mancano i controlli. E le sanzioni. Da una decina di giorni il Pm10 supera i limiti, ma nessuno controlla se i divieti (temperature...

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SMOG
PORDENONE Smog alle stelle da giorni, ma mancano i controlli. E le sanzioni. Da una decina di giorni il Pm10 supera i limiti, ma nessuno controlla se i divieti (temperature negli appartamenti e auto catalitiche) vengono rispettati. La qualità dell'aria che respiriamo non è buona. E' sufficiente tenere monitorata la pagina dell'Arpa Fvg, che ogni giorno in base alle centraline dislocate sul territorio per capire che la situazione si sta facendo sempre più seria in città. Servirebbero, a questo punto, misure più incisive e restrittive da parte delle amministrazioni comunali - si attende a questo proposito la revisione del piano generale da parte della Regione e un maggior senso civico da parte dei cittadini.

L'EMERGENZA
I tre giorni di emergenza previsti dal piano anti smog attualmente in vigore (riduzione della temperatura negli edifici, divieto di combustione domestica della legna, divieto di accensione di fuochi all'aperto e circolazione a Pordenone permessa soltanto a mezzi a motore maggiormente rispettosi dell'ambiente), applicate dal 17 al 20 febbraio, rischiano di essere un palliativo se a monte non verranno prese in esame norme più severe e se, soprattutto, i controlli non saranno più stringenti. Da qui l'idea di costituire una sorta di task-force che nei prossimi giorni, con a capo il comune di Pordenone, si impegnerà a gestire meglio l'emergenza inquinamento.
IL PROGETTO
«Ad un progetto condiviso da dieci comuni dell'area pordenonese (Azzano Decimo, Cordenons, Fiume Veneto, Pasiano, Porcia, Pordenone, Prata, Roveredo, San Quirino e Zoppola), che hanno scelto di ridurre le emissioni da riscaldamento e da fuochi all'aperto, se ne dovrebbero aggiungere prossimamente altri dieci: da San Vito al Tagliamento a Chions, da Sacile a Fontanafredda. La volontà ricorda l'assessore all'Ambiente Stefania Boltin è quella di dare un segnale forte: nuove regole per ridurre le emissioni nocive e respirare meglio tutti. Ma soprattutto controlli mirati, specie agli impianti di riscaldamento, che dovranno essere definiti e concordati nei prossimi incontri. Ognuno di noi sarà chiamato a fare la propria parte. Assumere comportamenti attenti e responsabili è di fondamentale importanza per tutelare la nostra salute e salvaguardare l'ambiente in cui viviamo». Se a Pordenone il numero dei superamenti (per quanto riguarda le pm10) del limite della media oraria (nell'anno solare corrente) è pari a 11, a Morsano si è arrivati a 18, a Sacile addirittura a 20. Va ancora peggio a Brugnera dove i superamenti si attestano a 24. Va meglio, invece, a Porcia e Vivaro. Boltin spera nell'arrivo di nuove precipitazioni che, se da un parte andrebbero a riempire gli invasi, dall'altra ridurrebbero la presenza degli agenti inquinanti. «In questa fase - l'appello dell'assessore comunale all'Ambiente invito tutti i cittadini, anche se lo smog è tornato sotto i limiti, a prestare la massima attenzione affinché vengano ridotte al massimo le emissioni in atmosfera». E' importante, per esempio, ridurre di 2 gradi la temperatura media impostata internamente agli edifici: quella massima negli edifici adibiti a residenza, uffici, attività ricreative, di culto e sportive non può superare i 20 gradi. Negli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, invece, non può superare i 18. Sono esentati ospedali, cliniche, case di cura e di riposo, centri diurni, scuole o abitazioni in cui risiedono persone affette da malattie croniche. Così come è importante non usare stufe a legna.
LE SOLUZIONI

«La sostituzione della combustione domestica della legna - osserva Boltin - con altre forme di combustibile o riscaldamento, se disponibili, è altamente auspicabile. Sono esclusi i dispositivi dotati di marcatura Ce a bassa emissione che rispondano alle caratteristiche emissive specificate nel Piano. Altra questione è quella relativa all'accensione dei fuochi all'aperto».
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino