LO SCONTRO VENEZIA «La vaccinazione è un atto medico, che non può

LO SCONTRO VENEZIA «La vaccinazione è un atto medico, che non può
LO SCONTROVENEZIA «La vaccinazione è un atto medico, che non può essere fatto dai farmacisti». Non va per il sottile, Maurizio Scassola, segretario della Fimmg del Veneto, la...

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LO SCONTRO
VENEZIA «La vaccinazione è un atto medico, che non può essere fatto dai farmacisti». Non va per il sottile, Maurizio Scassola, segretario della Fimmg del Veneto, la Federazione italiana dei medici di medicina generale, nello stroncare l'accordo tra la Regione e Federfarma che dà il via libera alla campagna vaccinale anche nelle farmacie, dove già da mesi si eseguono i tamponi. Scassola parla di «un'attività che presenta gravi profili di illegittimità lasciando procedure complesse di esclusiva pertinenza medica a professionisti che non possono e non devono svolgere attività che presumono conoscenze, abilità e competenze che solo il medico possiede ed è abilitato ad esercitare».

INCIDENTE DIPLOMATICO
Parole durissime, quelle di Scassola, che rischiano di aprire un incidente diplomatico tra categorie, ma che chiamano in ballo anche la Regione: «Troviamo sorprendente e ulteriormente illegittimo che la Regione impieghi proprie risorse economiche per implementare il già folto panorama dei soggetti vaccinatori creando non tanto ulteriori opportunità alla popolazione veneta, ma disorientandola rispetto al già complicato panorama organizzativo». Il nocciolo della questione, a quanto sostiene il sindacato dei medici di base, è la tutela della salute del paziente: «Non abbiamo bisogno di ulteriori soggetti vaccinatori ma di offrire forniture costanti per creare percorsi vaccinali svolti in sicurezza da operatori competenti e legittimati a svolgere questa attività che non è semplice e che può fare chiunque», spiega tagliente Scassola che definisce l'accordo con i farmacisti «una distorsione nel sistema sanitario regionale e una gerarchia tra gli attori presenti».
IL BILANCIO
Nel frattempo, da Federfarma arriva il bilancio dei tamponi rapidi effettuati da inizio anno nelle 84 farmacie aderenti sulle 196 totali (42,8%) presenti sul territorio dell'Ulss 3 Serenissima e nelle 20 su 62 (32,2%) dell'Ulss 4 Veneto orientale: se nella prima la percentuale di positività riscontrata è del 3,1% (941 test sul totale di 29.931), nella seconda si dimezza all'1,7% (144 positivi su 8.217). In dettaglio, nell'Ulss 3 ne sono stati eseguiti 4.494 a gennaio, 6.208 a febbraio, 10.856 a marzo e 8.867 ad aprile; nell'Ulss 4, 950 a gennaio, 1.821 a febbraio, 3.342 a marzo e 2.053 ad aprile. I positivi sono stati subito inviati a fare il tampone molecolare per conferma. In provincia, 8 farmacie fanno i test al loro interno in uno spazio dedicato; 5 all'interno durante l'orario di chiusura; 56 all'esterno in una struttura mobile temporanea; e 35 in altri locali con il via libera dell'azienda sanitaria. Da inizio maggio, il tampone viene effettuato senza più la presenza dell'infermiere, a 22 e non più a 26 euro.

Alvise Sperandio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino