LO SCONTRO TREVISO «Dalla mia parte ho la verità dei fatti, e sono

LO SCONTRO TREVISO «Dalla mia parte ho la verità dei fatti, e sono
LO SCONTROTREVISO «Dalla mia parte ho la verità dei fatti, e sono documentati. Per questo vado avanti per la mia strada e oggi i miei legali depositeranno in Procura la denuncia...

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LO SCONTRO
TREVISO «Dalla mia parte ho la verità dei fatti, e sono documentati. Per questo vado avanti per la mia strada e oggi i miei legali depositeranno in Procura la denuncia contro quei due preti». Gianbruno Cecchin è determinato. Dopo quasi 30 anni di sofferenze e di silenzi ha scelto di denunciare pubblicamente gli abusi sessuali che avrebbe subito tra il 1990 e il 1991 nella comunità vocazionale del seminario vescovile di Treviso. Gli aguzzini sarebbero stati il responsabile e il suo assistente, oggi parroci nel veneziano e nel padovano. «Accuse inverosimili» le ha definite il vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo. Che ha anche aggiunto: «Tutto si chiarirà, ma intanto il male è già stato fatto. Tutti pedofili, tutti lazzaroni. Loro si difenderanno e si capirà davvero quale sia la verità. Però la loro reputazione (quella dei due parroci accusati da Cecchin, ndr) è distrutta, e questo non si cancella».

LA RISPOSTA
Parole che non sono piaciute all'ex assessore di Galliera Veneta, che ha trovato in monsignor Pizziolo un nuovo bersaglio. «Lui non mi conosce - esordisce Cecchin -. In un anno di seminario non mi ha mai parlato una volta. Credo non mi abbia nemmeno mai visto. Lui era il direttore della comunità teologica, io ho subito quelle violenze nella comunità vocazionale. Sono due realtà distinte». Il libero professionista, nella lettera inviata per conoscenza anche a papa Francesco e ai vertici della Cei, oltreché ai vescovi emeriti di Treviso, fa nomi e cognomi di chi avrebbe abusato di lui. Non sono gli unici: lascia intendere che c'è chi sapeva ai piani alti della Diocesi trevigiana. «Mi assumo la responsabilità di quello che dico - sottolinea Cecchin -. Non è vero che ho frequentato meno di un anno di seminario: l'anno l'ho concluso, così come ho sostenuto tutti gli esami previsti e a dimostrarlo ho ancora il libretto. E non è neppure vero che tiro in ballo tutto il seminario. Io accuso direttamente due persone, non tutti gli educatori che c'erano all'epoca o tutti i parroci della Diocesi. Non voglio certo distruggere la Chiesa».
LE PROVE
Le versioni non collimano. I sacerdoti della provincia di Treviso, e non solo, difendono i due parroci sotto accusa, e la Curia non mette in dubbio l'integrità dei due ex educatori. Ma Cecchin tira dritto: «Ho un diario dove sono annotati i giorni e le ore in cui sono avvenute le violenze - afferma -. C'è scritto anche quello che ho subito. Prima di decidere di togliermi questo peso dalla coscienza mi sono munito di prove. Sono documentato, proprio per non essere attaccabile. Per fortuna non ho i video, anche perché sarebbe raccapricciante rivedere quelle scene: già le rivivo ancora nella mia mente». Ora saranno gli inquirenti a dover capire cosa sia davvero accaduto tra le mura del seminario di Treviso quasi 30 anni fa.

Giuliano Pavan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino