LO SCENARIO PORDENONE E UDINE Un sistema blindato che permetterebbe al Friuli

LO SCENARIO PORDENONE E UDINE Un sistema blindato che permetterebbe al Friuli
LO SCENARIOPORDENONE E UDINE Un sistema blindato che permetterebbe al Friuli Venezia Giulia di non richiudere più. E di rimanere in una zona gialla che si annuncia sempre più...

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LO SCENARIO
PORDENONE E UDINE Un sistema blindato che permetterebbe al Friuli Venezia Giulia di non richiudere più. E di rimanere in una zona gialla che si annuncia sempre più libera in virtù del più che probabile spostamento in avanti (alle 23) del coprifuoco a partire da metà mese. Ieri, infatti, il vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi, ha partecipato alla commissione Salute della Conferenza delle Regioni. Sul tavolo c'era il tema che nel prossimo futuro farà la differenza tra la libertà e le chiusure: la revisione dei parametri che portano alla determinazione dei colori dei territori.

LA DISCUSSIONE
Evitare di richiudere la regione per pochi contagi in più che per giunta non portano a dei ricoveri negli ospedali. È una prospettiva, perché ad oggi i casi in Fvg stanno addirittura ancora scendendo. Ma è un'assicurazione sull'estate, per non cadere nell'errore di imporre nuove pesanti restrizioni (ad esempio la zona arancione) a fronte di uno sforamento del valore di Rt non accompagnato da una ricrescita dei ricoveri. E la quadra, almeno in questa prima fase, è stata trovata: il famoso Rt, che misura la velocità di diffusione del virus, non sarà più preponderante nel paniere dei parametri utilizzati dalla cabina di regia per dedicere i colori delle regioni. Sarà trasformato in uno soltanto degli indicatori, ma non resterà così importante. Anzi. Ad avere più peso saranno i ricoveri negli ospedali, quindi le curve dell'occupazione dei reparti Covid: se cresceranno in modo preoccupante, allora si potrà parlare di nuove restrizioni, mentre se la pressione rimarrà gestibili si andrà avanti così. E in questo senso il Friuli Venezia Giulia parte in pole position a livello italiano, garantendosi così un maggior margine di sicurezza.
I DATI
Anche ieri gli ospedali hanno continuato a svuotarsi. Undici pazienti in meno nelle Medicine (ora sono 136) e due in meno nelle Terapie intensive, che ora contano solo 20 pazienti su 175 posti a disposizione. L'occupazione, in entrambi i casi, è del 12 per cento. Quella nazionale, invece, parla del 24 per cento dei posti occupati in Intensiva e del 25 per cento nelle Medicine Covid. Il Friuli Venezia Giulia, quindi, ha gli ospedali molto più vuoti rispetto alla media e può stare al sicuro: non richiuderà, contando poi sull'avanzamento della campagna di vaccinazione.
LA POLEMICA

Botta e risposta, ieri, tra il consigliere dem Conficoni e il vicepresidente del Fvg Riccardi. Il tema è stato quello della capacità di effettuare tamponi nel Friuli Occidentale. Conficoni ha parlato di una «gestione inaccettabile della prevenzione» e di un «numero impietoso di tamponi», cioè 1.200 al giorno contro i 2.100 dell'area afferente all'AsuFc. «Sul piano del personale di rinforzo, dopo un primo tardivo riscontro a novembre, dovremmo attendere l'estate per vedere nuove assunzioni, ma questo non spazzerà via l'inaccettabile discriminazione subita dal nostro territorio». Affermazioni, queste, che hanno causato la reazione di Riccardi. «L'AsFo - ha detto - e i professionisti che vi lavorano al suo interno hanno dimostrato grande professionalità e dedizione. Chi ricopre cariche istituzionali dovrebbe quindi astenersi dal fomentare polemiche divisive e improduttive, che risultano offensive nei confronti di tutti coloro che da oltre anno sono in prima linea nella lotta al Covid. Attraverso l'Azienda regionale di coordinamento per la salute sono in corso le procedure per l'assunzione di 9 tecnici della prevenzione, con concorso entro l'estate, e per 2 assistenti sanitari».
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino