Liliana evita l'ergastolo e parla per la prima volta

Liliana evita l'ergastolo e parla per la prima volta
Per la prima volta dopo il delitto ha parlato. Lo ha fatto di fronte...

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Per la prima volta dopo il delitto ha parlato. Lo ha fatto di fronte al gup Angelo Mascolo nel corso dell'udienza preliminare che la vede imputata di omicidio volontario e furto. Liliana Ordinanza, la 27enne coneglianese che ucciso a coltellate Medhi Chairi, operaio marocchino di 42 anni trovato cadavere nella sua casa di via Roma a Miane il 17 aprile dello scorso anno, ha ricostruito i momenti precedenti l'omicidio. Una versione che la Procura ha ritenuto tutto sommato credibile, ma che non porterà a grossi benefici a livello di quantificazione della pena. La 27enne, difesa dall'avvocato Luca Dorella, che è stata ammessa al rito abbreviato e dunque eviterà per certo l'ergastolo, ha raccontato di aver assunto una massiccia quantità di droga assieme al 42enne che per tutta la sera avrebbe cercato di convincerla a fare l'amore con lui. Lei avrebbe più volte detto di no, ma alla fine il rapporto sessuale c'è stato, anche se non consenziente. Non si sarebbe comunque trattato di violenza, come lei stessa aveva invece paventato nel corso dell'interrogatorio di convalida del fermo e com'era stato escluso da una perizia ginecologica alla quale era stata sottoposta successivamente. Quel rapporto però l'ha turbata, tanto che una volta consumato sarebbe andata in bagno prima di cercare di uscire da quella casa. La giovane ha riferito al giudice di aver trovato la porta d'ingresso chiusa a chiave e in quel momento ha preso due coltelli con l'intenzione di minacciare l'operaio se non le avesse aperto la porta. Lui, secondo la versione dell'imputata, si sarebbe alzato dal letto e avrebbe cercato di spingerla a terra per toglierle l'arma dalle mani. Nel corso della colluttazione, Liliana Ordinanza ha colpito. Molte volte, circa una ventina, secondo quanto stabilito dall'autopsia effettuata sul corpo di Medhi Chairi: sei i fendenti più profondi, due dei quali potenzialmente mortali che hanno perforato un polmone e l'intestino della vittima. Il resto della vicenda lo ha ricostruito l'indagine degli inquirenti. Liliana Ordinanza è poi fuggita dal luogo del delitto con l'Alfa 147 nera dell'operaio. Nel frattempo l'ex moglie di Chairi, il figlio minorenne e il fratello si sono costituiti parte civile, senza aver formalizzato una precisa richiesta di risarcimento danni.

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Il Gazzettino