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TREVISO - «Riceviamo anche cinque richieste al giorno da parte di studenti che vorrebbero iscriversi al liceo artistico, non solo in prima ma pure nelle classi successive. A causa della carenza di spazi, però, non possiamo accoglierle. Ormai abbiamo dovuto mandare via intere classi. In un città con un polo museale come Treviso, è un vero peccato che non si muova nulla per risolvere una questione che va avanti da oltre trent'anni e che impedisce alla nostra scuola di svilupparsi». La preside Sandra Messina non usa giri di parole: gli spazi del liceo artistico sono troppo stretti. È la stessa dirigente a indicare una soluzione: «La cosa più naturale sarebbe allargare la sede centrale di via Santa Caterina al vicino palazzo delle ex Poste». L'immobile, attualmente da risistemare, è di proprietà del Demanio. Nonostante questo, però, non si è mai riusciti a trovare la quadra per metterlo a disposizione del liceo. L'ultimo anno e mezzo di epidemia da coronavirus, poi, ha esasperato i problemi logistici. Gli 800 studenti dell'artistico (36 classi al diurno e 6 al serale, con 6 indirizzi) sono stati distribuiti in quella che viene chiamata scuola diffusa.
LA SITUAZIONE
Oltre alla sede centrale, la sede Prati in via dei Mille e la sede di via Tolpada, i ragazzi hanno seguito le lezioni anche nei locali dell'oratorio della parrocchia di Santa Maria Maggiore e nella sala Coletti del museo di Santa Caterina. «Abbiamo usato tutti gli spazi possibili: non abbiamo più magazzini, palestre e neppure l'aula magna allarga le braccia la preside l'emergenza sanitaria ha messo in evidenza problemi già esistenti.
IL PUNTO
Negli ultimi tempi la Provincia, ente di riferimento per gli edifici delle superiori, ha ripreso a investire parecchio nell'edilizia scolastica. Manca però ancora l'ultimo salto di qualità per uno degli istituti che caratterizzano Treviso, come ha testimoniato anche l'ultimo progetto artistico andato in scena sotto la Loggia dei Cavalieri. In attesa di capire se sarà ancora necessario il distanziamento, a settembre il liceo dovrebbe avere ancora a disposizione gli spazi del museo di Santa Caterina e dell'oratorio. Il punto è che non sono attrezzati per ospitare laboratori. E se nel picco dell'emergenza una situazione del genere poteva essere sopportata, alla lunga diventa sempre più difficile.
GLI SCRUTINI
Guardando i tabelloni degli scrutini, infine, anche il liceo artistico ha registrato un'impennata dei non ammessi dopo il blocco delle bocciature previsto l'anno scorso causa Covid. Sono una trentina i ragazzi che dovranno ripetere l'anno. Soprattutto tra le classi prime e seconde. Tra questi, ci sono anche 6 studenti bocciati perché non si sono quasi mai presentati a scuola. Tanto che non hanno raggiunto il monte ore minimo. «È una novità per la nostra scuola tira le fila Messina non è stato un problema legato alla didattica a distanza. Abbiamo consegnato tutte le attrezzature necessarie, in caso di bisogno. I ragazzi sono stati sollecitati. Oltre ad altre difficoltà, però, forse alcuni hanno realizzato che non era il percorso giusto per loro, e hanno di fatto mollato prima della fine dell'anno».
M.Fav. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino