TORINO - Ha preso il numero e si è messa in coda, come tutti gli altri. Ha aspettato il suo turno in silenzio, con pazienza, agli sportelli dell'Inps. Arrivato il suo turno,...
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Ora è intubata e lotta tra la vita e la morte. «Vorrei ringraziare l'uomo che l'ha soccorsa. Penso sia un marocchino, un musulmano - continua il familiare - In tanti si sono fatti prendere dal panico, ma lui no». Secondo una prima ricostruzione dell'Inps, la donna si era recata in corso Giulio Cesare per chiedere delucidazioni proprio sull'indennità di disoccupazione. «Era stata licenziata il 13 gennaio scorso - spiega Giovanni Firera, responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne Inps Sede regionale del Piemonte - E, dopo una settimana di malattia, non avrebbe consegnato i moduli per la richiesta di indennità sino al 25 maggio. Da quella data, aveva poi ritirato il primo assegno, ma non quelli precedenti. Una tragedia mai accaduta prima, che ci lascia tutti senza parole». Che fosse in difficoltà gli amici lo sapevano. Ma nessuno pensava potesse arrivare a tanto.
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Il Gazzettino