LIBRO Gli occhi dell'amore rendono tutto meraviglioso. E Alessandro Comin, giornalista,

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LIBROGli occhi dell'amore rendono tutto meraviglioso. E Alessandro Comin, giornalista, già caporedattore del Gazzettino e prima capo della redazione di Treviso, la dichiarazione...

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LIBRO
Gli occhi dell'amore rendono tutto meraviglioso. E Alessandro Comin, giornalista, già caporedattore del Gazzettino e prima capo della redazione di Treviso, la dichiarazione d'amore la fa già nel titolo del suo libro Treviso meravigliosa, edito da Edizioni della sera. Una guida, alla scoperta della città, scritta con grande cognizione di causa, il rigore del cronista e il cuore dell'innamorato. La testimonianza, quasi un amarcord felliniano, di chi è cresciuto tra le antiche Mura che circondano la città, avviluppandosi con radici profonde. Quello di Comin è un cantico della sua Treviso che contagia anche il lettore più scettico, che magari ha un'immagine della città un po' godereccia, influenzato dallo stereotipo con cui l'ha mirabilmente marchiata Pietro Germi in Signore e Signori. Ma è un altro grande conoscitore di Treviso, lo scrittore Fulvio Ervas, il padre dell'ispettore Stucky, le cui indagini si svolgono proprio nella Marca, nell'introduzione al libro di Comin a sgomberare il campo da ogni equivoco: «Treviso è una città meravigliosa, capace di costruire percorsi di conoscenza di sé, che vanno oltre gli stereotipi».

Il percorso, che ha scelto Comin per accompagnare il lettore, parte dai quattro elementi naturali. L'acqua, quella del Sile che scorre dolcemente innervandosi come linfa vitale in tutto il tessuto cittadino. L'aria che si respira, un po' placida e sorniona che ben si accompagna all'intercalare piuttosto diffuso Mi no vao a combatar. La terra, che ha trovato posto anche in un canto del Paradiso di Dante che localizza Treviso dicendo che siede tra Rialto/ e le fontane di Brenta e di Piava. E ancora il fuoco che ricorda il 7 aprile del 1944, un Venerdì più maledetto che Santo, quando le fortezze volanti americane sganciarono oltre mille e cinquecento bombe incendiarie che provocarono più di mille morti, distruggendo gran parte della città.
ECCELLENZE DI MARCA
La cavalcata alla scoperta della Treviso non conosce confini, né di tempo né di spazio. Comin galoppa con penna sciolta e delicata, dai sommi picchi - ricordando Benedetto XI, papa trevigiano, il Giorgione, nato a Castelfranco, e ancora il grande Andrea Zanzotto, il poeta che ha dato anima al territorio, Gino Rossi, il pittore maledetto e Antonio Canova il sommo scultore - agli estremi più popolari e discutibili come la passione per il bere, culminata nella controversa Ombralonga, e la consuetudine trasgressiva di abbeverarsi da una fontana che sgorga acqua dalle tette.

Lo zibaldone di Marca ricorda al lettore distratto, quante eccellenze siano made in Treviso. L'elenco è sorprendentemente lungo e ricco di nomi importanti che hanno un posto nella storia locale, ma spesso anche nazionale. Il simbolo dell'operosità trevigiana sono indiscutibilmente i quattro fratelli Benetton, che partiti da Ponzano hanno conquistato il mondo con i loro tessuti colorati. Un successo che molto ha contribuito alla crescita ed alla notorietà di Treviso che per anni è stata anche al vertice dello sport nazionale conquistando scudetti in serie nel basket, nel rugby e nel volley e dominando persino in Formula uno con un giovane Michael Schumacher al volante di una Benetton. All'epoca Schumi festeggiava sul podio con bottiglie di champagne, ma ora il prosecco ha fatto il sorpasso. Ha ragione Comin: con tiramisù e prosecco Treviso è più che mai meravigliosa.
Vittorio Pierobon
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Il Gazzettino