Libia, 200 morti in mare Austria, 71 cadaveri nel tir

Libia, 200 morti in mare Austria, 71 cadaveri nel tir
ROMA - Non si fermano le stragi di migranti. Ieri in Austria la polizia è riuscita a fare il conto dei siriani morti asfissiati in un Tir abbandonato sull'autostrada: 71, tra...

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ROMA - Non si fermano le stragi di migranti. Ieri in Austria la polizia è riuscita a fare il conto dei siriani morti asfissiati in un Tir abbandonato sull'autostrada: 71, tra loro anche otto donne e quattro bambini. Le autorità hanno poi fermato quattro persone (tre bulgari e un afghano), uno di loro era al volante del mezzo, gli altri potrebbero essere dei complici. Non basta. Nel sud dell'Inghilterra è stato bloccato in un'area di servizio di una superstrada del Surrey un camion frigo italiano con 27 immigrati a bordo: i migranti, stremati, sono stati arrestati con l'autista. Ma la notizia peggiore è arrivata ancora una volta dal mare di fronte alla Libia, dove sarebbero affondati due barconi con almeno cinquecento persone e, secondo alcune testimonianze, sarebbero stati recuperati in mare «oltre duecento corpi».

Alcune delle vittime avevano perfino il giubbotto di salvataggio ma non è servito a salvarle dall'ennesima tragedia del Mediterraneo. E in questo caso c'è stato un doppio naufragio, giovedì notte davanti alle coste libiche di Zuwara, in cui hanno perso la vita almeno 200 migranti ma potrebbero essere di più: secondo le Nazioni Unite, infatti, sulle due imbarcazioni viaggiavano in tutto 500 persone. Secondo le testimonianze raccolte dal britannico Guardian, i corpi di 40 persone sono stati trovati all'interno della stiva di un barcone che si è arenato su una spiaggia, mentre circa 160 galleggiavano in mare. Le operazioni di recupero sono andate avanti per ore e la guardia costiera libica ha incontrato diverse difficoltà, dovute soprattutto alla mancanza di organizzazione e mezzi a disposizione. Uno dei responsabili ha raccontato infatti che sono riusciti a recuperare alcuni cadaveri e a portarli sulla spiaggia, ma altri sono stati lasciati in mare perchè il battello libico «non aveva abbastanza luce per continuare il lavoro».
Fra i testimoni delle operazioni di soccorso e recupero, c'era un fotografo della Associated Press che in alcuni scatti ha potuto testimoniare la nuova tragedia in Libia, in cui hanno perso la vita migranti provenienti dall'Africa sub-sahariana, dal Pakistan, dalla Siria, dal Marocco e dal Bangladesh. Si vedono decine di corpi che galleggiano, alcuni con ancora il giubbotto di salvataggio addosso, molti col volto rivolto verso il fondo del mare. Altri sono rimasti intrappolati all'interno di una delle due imbarcazioni e sono affogati mentre il battello colava a picco. In altri scatti si vedono invece i corpi mentre vengono messi nei sacchi di plastica e poi piazzati in fila nel porto. Gli abitanti però non sono rimasti in silenzio di fronte a questa piaga che vede nella città libica vicina al confine con la Tunisia uno dei centri per i trafficanti di essere umani. Così in centinaia hanno manifestato ieri notte contro gli scafisti in una serie di cortei.

Sono 71 i corpi senza vita ritrovati sul tir abbandonato in autostrada, in Austria. Erano molto probabilmente profughi siriani, e fra loro ci sono quattro bambini. Anche le indagini però sono andate avanti, e in Ungheria quattro persone sono state fermate. Tre cittadini bulgari e un afgano, stando agli inquirenti di Budapest, che non precisano ruoli che i sospetti avrebbero nella vicenda. Gli inquirenti austriaci hanno parlato invece anche di un fermato ungherese, affermando che agli arresti sarebbero finiti il proprietario e due conducenti. A bordo del tir individuato giovedì mattina lungo la A4 nel Burgenland, fra Parndorf e Neusiedl am See, gli inquirenti austriaci hanno trovato i cadaveri di 59 uomini, di 8 donne, una bimba di meno di due anni, e due bambini di età fra gli 8 e i 10 anni. Sul camion sono stati rinvenuti poi dei documenti siriani: di qui le conclusioni sulla possibile provenienza del gruppo. E secondo gli investigatori, i quali ritengono probabile che la morte sia avvenuta davvero per soffocamento, a bordo del tir, finiti in questa trappola mortale i profughi avrebbero cercato di uscirne: esistono segni chiari di tentativi di aprire il cassone del mezzo dall'interno.Tentativi disperati, purtroppo andati male.
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Il Gazzettino