Libero l'investitore di Letizia ma non risponde al giudice

Libero l'investitore di Letizia ma non risponde al giudice
ALPAGOÈ libero Fabio De Zotti, il 46enne promotore finanziario vittoriese, arrestato e finito ai domiciliari con l'accusa di omicidio stradale dopo aver investito e ucciso,...

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ALPAGO
È libero Fabio De Zotti, il 46enne promotore finanziario vittoriese, arrestato e finito ai domiciliari con l'accusa di omicidio stradale dopo aver investito e ucciso, venerdì sera, la 69enne gelataia alpagota Letizia Sperti.

L'UDIENZA
È finita così, ieri mattina, l'udienza di convalida dell'arresto che si è svolta in Tribunale a Treviso. Il giudice delle indagini preliminari Angelo Mascolo, ha infatti disposto per l'automobilista, che si era messo alla guida dopo aver bevuto, l'attenuazione della misura cautelare. È stata modificata nell'obbligo di firma, come chiesto dal legale del 46enne, l'avvocato Simone Marian. Il gip ha respinto invece la richiesta del sostituto procuratore Anna Andreatta dell'obbligo di dimora per l'investitore. Nessuna parola o spiegazione, invece, da parte dell'indagato: nell'interrogatorio di garanzia De Zotti si è avvalso della facoltà di non rispondere.
LE CONTESTAZIONI
A far scattare le manette per De Zotti, dopo l'incidente, il risultato dell'alcoltest: 1,60 grammo di alcol per litro di sangue. Tre volte il massimo consentito per mettersi alla guida. Oltre all'omicidio stradale, ci sono le ipotesi di lesioni stradali e di guida in stato di ebbrezza. La tragedia che ha strappato alla vita la gelataia di Spert è avvenuta venerdì sera, 23 novembre, a Vittorio Veneto (Tv). De Zotti, alla guida della Jeep Compass in stato d'ebbrezza, ha travolto sulle strisce pedonali Letizia, che attraversava a braccetto con Raffaella A. di Tambre, moglie del cugino Graziano Sperti. Per Letizia non c'è stato nulla da fare: è morta all'ospedale di Conegliano. Raffaella invece è ancora ricoverata: se la caverà.
SOTTO CHOC

«Non le ho viste», è stata la giustificazione di De Zotti, che è ancora sotto choc per quanto accaduto e non si dà pace. «Vorrebbe prendere contatti con i familiari della vittima e con la signora ricoverata in ospedale - confida il suo legale - per poter porgere, in qualche modo, le sue scuse. Magari attraverso una lettera. Ma forse è ancora troppo presto. È un professionista serio e una persona stimata, purtroppo ci sono state diverse circostanze sfortunate che hanno portato all'esito del tragico incidente». L'avvocato cita la pioggia, la scarsa illuminazione della strada e l'assenza di strisce pedonali.
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Il Gazzettino