Libera in classe per il progetto sulla legalità

Libera in classe per il progetto sulla legalità
LENDINARAHanno imparato a riconoscere le varie facce della criminalità, anche quella che agisce in modo più subdolo, gli studenti della scuola media Mario che hanno dato vita...

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LENDINARA
Hanno imparato a riconoscere le varie facce della criminalità, anche quella che agisce in modo più subdolo, gli studenti della scuola media Mario che hanno dato vita alla Maratona della legalità incontrando l'associazione Libera e poi mettendo in scena uno spettacolo teatrale ispirato alla vicenda di Felice Maniero. La giornata speciale organizzata dall'Istituto comprensivo di Lendinara si è aperta con un incontro nell'aula magna della Mario cui hanno preso parte la presidente Spi Cgil Rovigo Nicoletta Biancardi, intervenuta per parlare della Casa della Legalità di Salvaterra di Badia Polesine e raccontare alcune situazioni di illegalità, della referente di Libera Centopievese Mara Biondi e di Filippo Palmieri, figlio di una innocente vittima della guerra tra clan mafiosi che ha portato la sua testimonianza.

LA TESTIMONIANZA
Palmieri, che con Libera racconta nelle scuole la storia del padre rimasto ucciso perché frequentava per lavoro una persona imparentata a un clan, ha messo in guardia i ragazzi sottolineando come la criminalità organizzata non sia localizzata solo nel meridione del Paese, ma sia penetrata nel tessuto economico dell'intera nazione. Nell'incontro sono intervenuti anche il sindaco Luigi Viaro e l'assessore alla Pubblica istruzione Francesca Zeggio, invitando gli studenti a riflettere sull'importanza del rispetto delle regole e su come la mafia abbia a che fare anche sugli atteggiamenti omertosi che purtroppo si possono riscontrare di fronte ad atti di bullismo. «Se c'è un dato che abbiamo capito, in questi sei mesi che hanno rallentato la nostra vita ha detto il sindaco Luigi Viaro è che senza l'Altro, non ce la facciamo a superare le difficoltà». La comunità e la sua coesione nel rispetto delle regole, che isola e denuncia l'illegalità, è la vera prevenzione contro ogni tipo di disordine. «Ci sono regole grandi ha continuato il sindaco che attengono al rispetto della vita e della salute degli altri; e regole minori, che però, se non si rispettano s'infrange la comunità stessa. Questo è un momento in cui la comunità ha bisogno di rispettare le regole anche più del solito. La formazione dei giovani sulle regole è irrinunciabile per un'amministrazione».
In serata i ragazzi hanno dato vita allo spettacolo Faccia d'angelo, nato dal laboratorio teatrale scolastico dedicato al tema della legalità e ispirato alla vita del boss della mala del Brenta. Guidati dall'operatore teatrale Emilio Milani e dagli insegnanti coordinati da Chiara Nezzo, gli studenti di tutte le classi della Mario si sono alternati in vari tipi di performance.

Ilaria Bellucco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino