Lesioni e ferite sul cadavere l'autopsia può risolvere il giallo

Lesioni e ferite sul cadavere l'autopsia può risolvere il giallo
TREVISO - Suicidio o tragico incidente. Per gli inquirenti, al...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TREVISO - Suicidio o tragico incidente. Per gli inquirenti, al momento, sono queste le uniche due ipotesi che possono spiegare la morte di Marco Cestaro. I sospetti della madre della vittima, convinta che il figlio non si sia suicidato e che forse potrebbe addirittura essere stato ucciso, e degli amici, che sostengono che Marco fosse stato minacciato negli ultimi tempi, sembrano non convincere gli investigatori anche se ogni pista a questo punto rimane aperta. Difficile però che i segni e le ferite riportate dal 17enne siano compatibili con una morte violenta provocata da qualcosa di diverso dall'investimento. Di certo un punto di svolta lo segneranno i risultati dell'autopsia, prevista oggi, sul corpo del giovane. L'anatomopatologo Alberto Furlanetto, a cui è stato conferito l'incarico, avrà il compito di sciogliere tutti i dubbi compreso quello sulla tempestività dei soccorsi. E da questo dipenderà il prosieguo dell'inchiesta. A oggi il fascicolo aperto sul caso ipotizza il reato di omissione di soccorso e vede indagate tre persone: il macchinista del treno che ha avvistato il corpo del ragazzo sulla massicciata e altri due dipendenti di Trenitalia che si trovavano a bordo del convoglio arrivato dopo quello che aveva investito il ragazzo. Con l'avvio delle indagini infatti è stata chiarita anche la dinamica dell'accaduto. Il macchinista dell'interregionale Venezia-Udine, appena passata la stazione di Lancenigo attorno alle 17.40 di venerdì 13 gennaio, ha sentito due colpi e ha azionato il freno d'emergenza fermando il convoglio. E' sceso per verificare se ci fossero tracce ma non ha visto nulla. Così come il capotreno che per duecento metri ha percorso a ritroso il tragitto del treno partendo dall'ultima carrozza e ha comunque lanciato l'allarme. Quindi l'arrivo del secondo treno. Quello che si è fermato davanti al corpo del 17enne ma dal quale nessuno è sceso a verificare se fosse vivo o morto. A scoprire che Marco era ancora vivo saranno gli uomini della Polfer e i soccorritori del Suem.

Giuliano Pavan
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino