«Leroy Merlin, via libera difficile»

«Leroy Merlin, via libera difficile»
L'OPERAZIONEPADOVA Attualizzare un monumento è un'operazione affascinante ma piena di incognite e dai tempi lunghissimi. Dieci anni per far rivivere il Foro Boario del Prato lo...

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L'OPERAZIONE
PADOVA Attualizzare un monumento è un'operazione affascinante ma piena di incognite e dai tempi lunghissimi. Dieci anni per far rivivere il Foro Boario del Prato lo dimostrano. Ma c'è un altro monumento, la Cattedrale dell'architetto Davanzo, in corso Australia, ovvero il vecchio mercato del bestiame, che dai sei anni attende una nuova destinazione.

Il gigante francese del bricolage Leroy Merlin ha deciso di investire 40 milioni di euro sull'area. E dopo molte discussioni il Comune ha approvato il progetto. Ora mancano solamente due cose, La Valutazione d'impatto ambientale da parte della Provincia e gli ultimi pareri della Soprintendenza che sono tre: uno proprio sulla Via, uno sul progetto definitivo e uno finale sul progetto esecutivo. In mezzo a questi due dovrà essere firmato l'Accordo di programma in Regione perchè l'opera è maggiore di 15mila metri quadrati di superficie. Nel frattempo si limano gli ultimi dettagli e a poco a poco trapelano le immagini di come cambierà faccia la parte ovest della città. Qui vediamo l'edificio attualizzato e il ponte che attraverserà la tangenziale immettendo direttamente sull'area.
COLASIO
Dice l'assessore Colasio: «Stiamo interloquendo molto bene con la Soprintendenza pur in questo momento di difficoltà. Affrontiamo insieme i problemi favorendo i tempi di risposta per arrivare a un progetto condiviso. Prepariamo documenti e rendering e loro ci rispondono con le osservazioni». Le osservazioni alla Via vanno inoltrate entro il 22 maggio. Per giugno dovrebbe dunque essere indetta la conferenza dei servizi ma il Soprintendente Fabrizio Magani è cauto.
MAGANI
«Siamo di fronte a un bel piano ma che si deve applicare non a un monumento, per paradosso sarebbe più facile, ma a un intero progetto, quello dell'architetto D'Avanzo su quell'area. Perchè è quello che è stato vincolato. Dunque il vincolo di rispetto è più ampio. Noi stiamo aiutando i progettisti a pensare come avrebbe tradotto Davanzo questa trasformazione. Un po' come quando i grandi maestri della musica interpretano i compositori celebri. Lo fanno ma senza travisare l'impianto. Faccio degli esempi. I pannelli fotovoltaici Davanzo li avrebbe messi. Ma come? Le pensiline che coprono alcuni articoli di vendita le avrebbe decentrate? Ma soprattutto: I pilastri che sorreggono il soffitto oggi devono rispondere alle sollecitazioni sismiche. O li smontiamo o li consolidiamo. Dunque bisogna armarli. È fattibile ma il traliccio va fatto dando la percezione di quello che c'era».

Ma i particolari sono moltissimi. «Come fare a rendere visibile la nervature del soffitto?». Una specialità di D'Avanzo che aveva adottato un sistema di controventatura per far girare l'aria calda o fredda durante le stagioni. E ancora. «La ringhiera d'ingresso come va fatta? Gli scaffali e l'illuminazione interna come saranno? Mi rendo conto che i progettisti hanno delle normative implacabili a cui sottostare e stanno facendo sforzi non banali ma i tubi dell'impianto di aerazione nasconderanno il soffitto? Non siamo ancora alla parola fine. E non credo che ci siano ritardi da imputare ai nostri uffici. All'ultima sollecitazione abbiamo risposto in 24 ore».
Mauro Giacon
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Il Gazzettino