LENDINARA La storia di Adolfo Rossi e le premiazioni del concorso giornalistico

LENDINARA La storia di Adolfo Rossi e le premiazioni del concorso giornalistico
LENDINARA La storia di Adolfo Rossi e le premiazioni del concorso giornalistico intitolato a lui, a Jessie White e ad Alberto Mario hanno animato l'intensa giornata dedicata al...

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LENDINARA
La storia di Adolfo Rossi e le premiazioni del concorso giornalistico intitolato a lui, a Jessie White e ad Alberto Mario hanno animato l'intensa giornata dedicata al centenario delle esequie del giornalista e diplomatico lendinarese. Un cittadino illustre che le autorità cittadine, iniziando dal sindaco Luigi Viaro, hanno ricordato con un omaggio alla tomba nel cimitero lendinarese e due interventi nella Cittadella della Cultura. Lino Segantin ha parlato del viaggio e del soggiorno americano di Rossi e dei suoi esordi come cronista, prima del suo ritorno in Italia come grande firma del giornalismo, mentre il direttore della Cittadella Nicola Gasparetto ha presentato una raccolta di documenti tratti dall'Archivio storico del Comune, coadiuvato dalla studentessa universitaria Vanessa Incao che se n'è occupata.

IL CONCORSO
L'omaggio al cronista che scrisse importanti inchieste sociali e reportage per il giornale romano La Tribuna e poi per il Corriere della sera è poi proseguito con le premiazioni del premio giornalistico per l'inchiesta sociale intitolato a lui, White e Mario. Alla presenza del viceprefetto Rosa Correale, del sindaco Viaro e dell'assessore alla Cultura Francesca Zeggio è stato premiato l'articolo scelto dalla giuria presieduta da Ornella Bellucci, giornalista, autrice e regista per la Rai. Ha vinto il giornalista Antonio Crispino, autore del reportage Bihac, dentro il campo lager dei migranti di Lipa in Bosnia che sognano l'Europa pubblicato nel portale web del Corriere della Sera e dedicato alle condizioni di vita dei migranti che attraversano l'area balcanica.
Crispino ha spiegato di aver scoperto grazie al premio la figura di Adolfo Rossi, «un gigante del giornalismo, autore di un'inchiesta sul caporalato che purtroppo sembra scritta oggi», e ha dedicato il premio ai colleghi «che nonostante le difficoltà continuano a fare questo lavoro tutti i giorni spinti da un senso di missione». Menzioni di merito per quattro giornalisti: il marchigiano Daniele Bartocci, autore di Julio Velasco: dal violento regime di Videla alla conquista del mondo in cui racconta i primi anni in Italia del grande allenatore di pallavolo; il pescarese Maurizio Di Fazio che su L'Espresso ha pubblicato Sono apparso alla Madonna. Tutti i lunedì, indagine sugli ultimi mistici del Meridione d'Italia; la romana Francesca De Sanctis che su L'Espresso ha pubblicato Rider o cartomante? Così si reinventa chi lavora in teatro intervistando diversi professionisti del mondo dello spettacolo nella fase clou dell'emergenza sanitaria; la romana Francesca Bellino che ha raccontato uno dei risvolti dei divieti di spostamento vigenti durante la pandemia, ovvero un aumento delle emergenze sanitarie legate alla circoncisione.

Ilaria Bellucco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino