Lendinara e Corbola sorvegliate speciali

Lendinara e Corbola sorvegliate speciali
L'EPIDEMIAROVIGO Si interrompe la serie di giorni consecutivi con le guarigioni superiori ai contagi: ieri i guariti sono stati solo 28, mentre le nuove positività 78. Ma il...

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L'EPIDEMIA
ROVIGO Si interrompe la serie di giorni consecutivi con le guarigioni superiori ai contagi: ieri i guariti sono stati solo 28, mentre le nuove positività 78. Ma il virus torna a mietere anche due nuove vittime: un 86enne altopolesano, Gustavo Fiocchi, di Occhiobello, e una 82enne bassopolesana. Entrambi, al riscontro delle rispettive positività, erano stati ricoverati in Area medica e subintensiva a Trecenta, dove si sono poi spenti nonostante le cure prestate, il primo lunedì sera, la seconda ieri mattina. Il doloroso conteggio dei residenti in Polesine che sono morti con infezione da Covid arriva così a 83. Sono invece 2.276 i polesani attualmente positivi, mentre 2.722 sono in isolamento domiciliare.

I RICOVERI
Il numero totale dei ricoverati passa da 122 a 119, ma aumentano da 12 a 14 i ricoverati in Terapia intensiva, mentre 95 sono i letti occupati nell'Area medica Covid del San Luca e 10 in Malattie infettive a Rovigo. Solo sette delle 71 positività sono emerse in persone già in isolamento. E positività sono emerse anche in ambito scolastico in un alunno della media Bonifacio di Rovigo e in un docente che insegna alle medie a Badia Polesine e a Baruchella.
LE STRUTTURE PER ANZIANI
A rendere più cupo il quadro, le ulteriori positività emerse alla Casa Albergo di Lendinara, altri 13 ospiti e 3 operatori, che portano a 61 ospiti e 20 operatori il totale dei positivi, e nella Residenza per anziani Villa Agopian di Corbola, del Ciass, ben 17 ospiti e 7 operatori, che si aggiungono ai tre ospiti ed ai tre operatori già risultati positivi. Un altro operatore, il 14esimo oltre a 24 ospiti, è risultato positivo anche alla casa di risposo La rosa dei venti di Rosolina.
«Rispetto alla prima ondata sottolinea il direttore generale dell'Ulss Antonio Compostella c'è un numero maggiore di positività fra operatori, legate al fatto che hanno una loro vita quotidiana, dove, nella stragrande maggioranza dei casi, avviene il contagio. Queste positività sono state probabilmente alla base delle positività degli ospiti. Non per mancanza di Dpi, quanto perché ci sono contatti stretti inevitabili. Abbiamo 5 strutture caratterizzate dalla presenza di focolai, due più risalenti, a Ficarolo e Fratta, dove iniziano ad esserci le prime negativizzazioni, quello di Rosolina che sembra stabilizzato e quelli più recenti, ancora in fase di espansione, di Lendinara e Corbola».
CONTAGI IN FRENATA

In realtà, dal punto di vista dell'andamento, la situazione sta migliorando: «Le 74 nuove positività rimarca Compostella - sono sempre un numero indubbiamente alto, ma rispetto agli oltre 100 dei giorni scorsi, ci stiamo stabilizzando su numeri un po' più bassi. Soprattutto, è la curva dell'incidenza, cioè dei nuovi casi sulle persone sottoposte a tampone, a dire che la situazione non è più solo stabile, ma anche in diminuzione: il dato degli ultimi 7 giorni è 4,8% rispetto alla media nazionale dell'11%. Sono dati incoraggianti per il futuro, ma ci devono far ricordare che il Coronavirus non è sconfitto ed è assolutamente presente. Questo risultato che stiamo ottenendo in Polesine, frutto di sacrifici importanti per tutti, va assolutamente mantenuto. Mi piacerebbe che le persone capissero quale è la pressione sul sistema sanitario e anche il costo. Non bisogna rilassarsi, abbiamo tutti davanti il film di questa estate e le conseguenze che abbiamo pagato e stiamo pagando. Dal punto di vista epidemiologico, ogni epidemia ha per lo meno tre fasi, una prima ondata, una seconda ondata maggiore della prima e di solito c'è anche una terza ondata meno impetuosa della seconda, ma maggiore della prima. Io non so se riusciremo ad evitare la terza ondata: per farlo dobbiamo continuare a mantenere al massimo l'impegno. Perché il comportamento è l'arma migliore che abbiamo. A gennaio, è stato confermato, arriverà anche il vaccino, che inizialmente non sarà per tutti. Qui arriverà una prima fornitura per vaccinare circa 13-15mila persone, secondo le indicazioni personale sanitario e ospiti ed operatori delle strutture residenziali».
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino