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LA COMUNICAZIONE

VIOLENZA IN CASA DI RIPOSO
I TITOLI POSSONO ESSERLO DI PIÙ
Il triste fatto accaduto alla Casa di riposo di San Vito è stato puntualmente ripreso dal vostro quotidiano. L'articolo spiega, fin troppo nei dettagli, l'accaduto, dandogli uno spazio assai rilevante. Ciò che stona, in maniera dolorosa, è il titolo con cui compare la notizia in prima pagina: “Notte di terrore in casa di riposo”, lasciando al lettore le più strane e assurde congetture, come si trattasse di qualcosa di irrimediabilmente violento.
Pur nell'attuale normalità della violenza proposta in tivù, alla radio e nei giornali non ci si può abituare a questi modi di esporre le notizie; l'aggressiva brutalità presentata nausea la sensibilità delle persone. L'anzianità e l'infermità sono due possibili caratteristiche del mondo della vecchiaia e, sovente, come si fatica a controllare il corpo, è palese l'impossibilità di governare la mente. Sicuramente non c'è dolo nei due anziani e certamente i fatti non possono esser previsti.
Testimonio oltre dieci anni di frequentazione di detta struttura e, nell'ultimo anno, quasi quotidianamente: la vecchiaia è difficile e il percorso di vita penalizzante! Basta entrare qualche volta e vedere! E poi mettersi in discussione su quanto, ognuno di noi, ha il diritto di dire, giudicare e magari condannare.
Dani Pagnucco
Arzene Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino