LEGGE SPECIALEVENEZIA Delusione e sconforto per la deputata Pd Sara Moretto, che con un emendamento aveva chiesto maggiori risorse per la salvaguardia della laguna di Venezia e un...
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VENEZIA Delusione e sconforto per la deputata Pd Sara Moretto, che con un emendamento aveva chiesto maggiori risorse per la salvaguardia della laguna di Venezia e un raddoppio dei fondi a disposizione per i Comuni della gronda. La commissione Bilancio della Camera ha respinto il testo, che prevedeva 60 milioni per Venezia e 20 milioni quello per i comuni della gronda (Codevigo, Campagna Lupia, Mira, Quarto d'Altino, Jesolo e Musile di Piave), per ciascuno degli anni dal 2019 al 2024.
«Disinteresse e menefreghismo verso la laguna di Venezia - commenta Moretto, capogruppo Pd in Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo - In una finanziaria fisarmonica che di ora in ora si allarga e si stringe in base alle trattative di questo esecutivo incapace, una sola cosa è certa: a Lega e Movimento 5 Stelle e ai loro parlamentari veneti e veneziani, della laguna di Venezia non interessa nulla. Il raddoppio dei fondi non era una mancia alle amministrazioni locali, ma una necessità specifica di un territorio particolare e fragile».
Per quanto riguarda Venezia la dotazione sarebbe passata dai 40 milioni attuali a 60, che per questa città comunque sono briciole rispetto a quanto servirebbe per la sua manutenzione e per garantire la permanenza della popolazione senza che tutti gli immobili siano immolati al dio del turismo. La possibilità di accesso ai fondi della Legge speciale anche per i comuni della gronda era invece una novità introdotta proprio da Moretto lo scorso anno.
«Purtroppo Lega e 5Stelle continuano a fare propaganda elettorale a spese dei cittadini: è emblematico, in questo senso, che siano riusciti a incrementare i fondi per l'attuazione del Decreto Salvini, per altro appena bocciato dal Csm perché incostituzionale, portandoli da 5 a 30 milioni. In una manovra di chiaro stampo assistenzialista - conclude - si continua a penalizzare il Nord e a non sostenere la crescita delle imprese e del lavoro».
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Il Gazzettino