Il tema delle prossime Regionali in Veneto sarà oggi al centro del Consiglio federale della Lega Nord a Milano con tutti i big presenti. All'appuntamento mancano mesi, specie se...
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Scontata la candidatura di Luca Zaia, è sulle liste che sono andati di nuovo in attrito il segretario federale Matteo Salvini e quello veneto Flavio Tosi: secondo il primo, Zaia va sostenuto da una lista del partito su cui è necessario il benestare del governatore, da una civica del presidente e basta. Per il leader veneto, invece, ogni decisione sulla lista della Lega spetta solo al Consiglio nazionale e quanto alle civiche è opportuno ce ne siano più d'una, non esclusa una sua lista, mentre in quella a sostegno di Zaia non dovrebbero entrare iscritti al Carroccio. Sia Salvini che Tosi, dunque, si sono molto esposti. Ma soprattutto in Veneto stanno crescendo l'avversione alla gestione del sindaco di Verona e i dubbi sulla compatibilità del progetto politico Il Faro, a cui sta lavorando intensamente, con la segreteria della Lega. Tosi ieri ha ribadito che si candiderà alle primarie per la premiership e su Salvini leader ha detto: «Lo diranno le primarie. In Emilia la Lega ha stravinto ma il centrodestra ha straperso».
Il consenso personale e il successo della Lega in Emilia hanno comunque consegnato a Salvini una notevole forza tale da consentirgli qualunque tipo di decisione, anche le più nette. Ma il segretario vorrebbe evitare fratture e sarebbe incline a metter bocca sulle questioni del Veneto soltanto se qui le fazioni non riuscissero a venirne fuori con un accordo: oggi, per altro, siamo proprio a questo punto. Al Federale odierno potrebbe così venir fuori un rafforzamento della figura di Zaia, sancendo la necessità del suo ok sui candidati da mettere in lista. Ma non è affatto scontato. Il fronte Tosi non prevede scontri, nemmeno appare ansioso di compromessi: «Nessuna resa dei conti, dimostreremo di essere un partito unito - sostiene Daniele Stival, assessore regionale - In democrazia contano le regole e quindi, in Veneto, le decisioni sulla lista spettano al Consiglio nazionale. Dopodichè il governatore trarrà le sue conclusioni. Sarebbe grave e pericoloso se lo Statuto venisse scavalcato». Stival è anche contrario al limite dei due mandati per i consiglieri della Lega proposto da Roberto Marcato, colonnello salviniano: «Visto che siamo un partito di popolo lasciamo che siano i cittadini ad esprimersi con le preferenze il giorno delle votazioni».
Paolo Francesconi
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Il Gazzettino