Lega, congresso provinciale Treviso vuole il segretario

Lega, congresso provinciale Treviso vuole il segretario
L'INDISCREZIONETREVISO Si torna a parlare del congresso provinciale della Lega, dato come molto probabile già a settembre. La notizia arriva direttamente da Milano dove è in...

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L'INDISCREZIONE
TREVISO Si torna a parlare del congresso provinciale della Lega, dato come molto probabile già a settembre. La notizia arriva direttamente da Milano dove è in fase di revisione il nuovo Statuto che regolerà la Lega salviniana. In un primo momento la certezza era che i segretari provinciali sarebbero stati tutti nominati, quindi non più votati direttamente dai militanti. Adesso invece pare scontato un ripensamento. Per il Carroccio, finito l'impegno elettorale per europee e amministrative, ci sarà quindi questa tappa intermedia fondamentale nel percorso politico.

I TEMPI
Settembre sarà un mese cruciale. Oltre a iniziare la stagione dei congressi, prenderà vita anche il nuovo soggetto politico che sostituirà la Lega, così come viene intesa oggi. Nel frattempo tutti sono come sospesi: ai militanti, per esempio, non è ancora stato chiesto il pagamento della quota d'iscrizione annuale. Il tesseramento riprenderà a settembre e tutto verrà versato nelle casse del nuovo soggetto. E poi i congressi.
LE PARTITE

Nella Marca si guarda con molto interesse al rinnovo dei vertici. Oggi, come tutti i livelli della Lega, anche il direttivo provinciale è commissariato sotto la guida di Roberto Ciambetti. Ovviamente una situazione così non può durare. Il lavoro di Ciambetti è stato buono ma, passata la sbornia elettorale, la concentrazione sarà tutta per il rinnovo dei vertici. Nomi di possibili candidati non se ne fanno, troppo presto. Ma alcuni movimenti, come la nomina di un volto storico della Lega trevigiana del calibro di Giuseppe Canova a commissario nella turbolenta Conegliano, lasciano intendere una cosa: Treviso, inteso come capoluogo, vuole dire la sua. I militanti della città puntano ad esprimere un segretario provinciale ma devono trovare quell'unità d'intenti che ancora non c'è. L'ideale sarebbe quella di arrivare a un candidato unico per tutta la provincia, però sarà una condizione molto difficile da raggiungere. A oggi, ma le cose da qui all'autunno possono cambiare mille volte, è che si arriverà ad avere un candidato espressione della città e della destra Piave e uno della sinistra Piave. Ma le manovre per la selezione dei nomi migliori devono ancora iniziare. Prima ci sono Europee e amministrative da superare.
P. Cal.
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Il Gazzettino