LE VOCI MESTRE «Erano almeno vent'anni che si pensava a questo progetto

LE VOCI MESTRE «Erano almeno vent'anni che si pensava a questo progetto
LE VOCIMESTRE «Erano almeno vent'anni che si pensava a questo progetto ma per un motivo o per l'altro non c'è mai stata la volontà politica di realizzarlo e quindi ora va...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LE VOCI
MESTRE «Erano almeno vent'anni che si pensava a questo progetto ma per un motivo o per l'altro non c'è mai stata la volontà politica di realizzarlo e quindi ora va rivolto un plauso a questa amministrazione che l'ha reso possibile». Anche se non invitato ufficialmente (non è la prima volta, ndr) all'inaugurazione della pista ciclabile che collega via Torino con viale San Marco, il presidente della Municipalità di Mestre Carpenedo Vincenzo Conte riconosce il merito all'amministrazione comunale per essere riuscita a portare a termine un'opera pubblica importante per la terraferma veneziana, studiata per migliorare la viabilità ciclabile e pedonale di collegamento tra il polo universitario di Ca' Foscari e il Parco di San Giuliano, senza dimenticare l'accesso al Forte Marghera che, da ieri pomeriggio, quando il sindaco Brugnaro ha inaugurato il nuovo ponte sul Canal Salso, è facilmente raggiungibile anche dal campus scientifico.

Inizialmente il ponte ciclopedonale, snodo cruciale dell'intera nuova pista ciclo pedonale, doveva sorgere 300 metri più ad Ovest e scavalcare il Canal Salso davanti a via Molmenti per poi collegarsi con viale San Marco, ma il recupero e la progressiva valorizzazione di Forte Marghera ha prodotto la modifica del progetto definitivo. La nuova pista è lunga 660 metri e ha una larghezza di tre metri e mezzo che, in corrispondenza del ponte, diventano 4 metri per consentire una sosta panoramica ai passanti in un punto della città fino a ieri del tutto inaccessibile.
Il nuovo tracciato riduce notevolmente, dimezzandolo, il percorso di collegamento tra l'area di San Giuliano e la zona direzionale e universitaria di via Torino (per raggiungere il parco, gli studenti universitari dovevano attraversare cinque incroci, che da ieri sono stati ridotti a due). L'opera rientra nel più vasto piano di completamento della rete ciclabile tra Mestre e Venezia, che include i 160 metri di passerella ciclabile a sbalzo realizzati sul Ponte della Libertà e che, passando per il Vega e via Paganello, permetterà di ridurre a 30 minuti i tempi di collegamento tra il parco di San Giuliano e piazzale Roma, in attesa del completamento dei lavori della stazione ferroviaria di Porto Marghera.

Il ponte sul Canal Salso è stato posato a gennaio ed è costato alle casse comunali poco meno di un milione di euro. «È un ponte che si inserisce bene nel contesto paesaggistico circostante e che mette in relazione due parti della città, una di formazione, l'altra di sport, cultura e divertimento, che prima erano distanti spiega l'assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto - e siamo soddisfatti che, Covid 19 a parte, l'intero iter burocratico non abbia registrato ritardi e abbia reso accessibile la pista ciclabile in concomitanza con la stagione estiva». «Abbiamo appena inaugurato il nuovo bike sharing, con la stessa modalità tra un paio di settimane avremo a disposizione i nuovi monopattini elettrici e abbiamo raggiunto i 182 chilometri di piste ciclabili, che sono più di quanti ce ne sono a New York sottolinea il consigliere delegato all'innovazione Luca Battistella e ora grazie al nuovo ponte ciclopedonale abbiamo riconnesso aree importanti della città che erano state lasciate in stato di abbandono».
Paolo Guidone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino