Le vedute e i capricci di Quarenghi

Le vedute e i capricci di Quarenghi
L'ESPOSIZIONEL'Accademia di Belle Arti di Venezia e Giacomo Quarenghi binomio inscindibile. E a confermarlo sono i preziosi disegni dell'architetto bergamasco. Soprattutto grazie...

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L'ESPOSIZIONE
L'Accademia di Belle Arti di Venezia e Giacomo Quarenghi binomio inscindibile. E a confermarlo sono i preziosi disegni dell'architetto bergamasco. Soprattutto grazie alla volontà del suo Presidente Leopoldo Cicognara e del Segretario Antonio Diedo, l'Accademia acquistò nel 1824, a scopi didattici, 602 opere di Quarenghi (che si aggiungeranno a quelli già acquisiti nel 1822). Oltre che arricchire il patrimonio artistico dell'Istituzione veneziana, le vedute, i capricci e i progetti architettonici di Quarenghi dovevano soprattutto servire alla didattica e alla formazione degli allievi, in particolare a quelli della Scuola di Architettura, quali perfetti esemplari del buon gusto.

DISEGNI SUBLIMI
La mostra, nel bicentenario della morte del celebre architetto bergamasco intitolata «Tanto sono sublimi e maestosi che nulla più»- La didattica dell'architettura all'Accademia di Belle Arti di Venezia ai tempi di Giacomo Quarenghi, che si apre oggi al Magazzino del Sale n. 3 (Zattere) fino al 28 febbraio 2018, offre uno sguardo sulla didattica e alla vita culturale della Scuola d'Architettura dell'Accademia tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento, influenzata dall'opera di Quarenghi partecipe, nel nome di Palladio, a quel movimento che unì illustri architetti, intellettuali, docenti e grandi personalità della cultura e delle istituzioni. La rassegna è a cura di Alberto Giorgio Cassani, con la collaborazione di Angela Munari ed Evelina Piera Zanon. «Con questa iniziativa abbiamo messo in gioco gli studenti dell'Accademia spiega Cassani -. I ragazzi hanno fatto il progetto grafico della mostra, l'installazione multimediale e i video che illustrano il contenuto della mostra e alcune fasi del restauro dei disegni. Il percorso si sviluppa complessivamente su 14 teche dove per la prima volta sono esposti al pubblico i preziosi materiali didattici di quel periodo, conservati dall'Accademia veneziana. Complessivamente i disegni esposti saranno 73, di cui 20 di Quarenghi, ritrovati in un cassetto». Altre teche sono dedicate a docenti ed alunni famosi, come Giannantonio Selva, Lorenzo Santi, Francesco Lazzari, Luigi Trezza e Antonio Diedo. Concludono la rassegna cinque teche dedicate ai concorsi di architettura, e due teche dedicate all'architetto Filippo Antolini. Un ampio tavolo esibisce alcuni trattati d'architettura e testi tratti dalla preziosa Biblioteca dell'Accademia che ebbe un ruolo centrale nella didattica grazie a Leopoldo Cicognara, impiegati dagli studenti come modelli da cui attingere e su cui potersi esercitare.

Daniela Ghio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino