Le tombe di famiglia vanno all'asta

Le tombe di famiglia vanno all'asta
Avete un trecentomila a disposizione e volete investire in futura memoria? A breve uscirà un bando per ottenere la concessione di sette tombe di famiglia nel cimitero di San...

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Avete un trecentomila a disposizione e volete investire in futura memoria? A breve uscirà un bando per ottenere la concessione di sette tombe di famiglia nel cimitero di San Michele. Si tratta di sei cappelle di una certa importanza anche artistica più una settima ancora da liberare, per le quali il Comune intende ricavare non meno di un milione e 800mila euro dalla concessione per 99 anni.

Qualcuno storcerà il naso dicendo che il sindaco Luigi Brugnaro tirerebbe fuori soldi anche dai defunti, ma quando si tratta di beni pubblici vale il principio Pecunia non Olet (il denaro non puzza), attribuito da Svetonio all'imperatore Vespasiano quando questi decise di tassare le pubbliche latrine.
Il regolamento di polizia mortuaria prevede che la concessione decada per incuria o morte degli aventi titolo e il caso vuole che ben 17 di queste concessioni, riguardanti alcune tra le più belle cappelle private, siano state dichiarate decadute e passate in proprietà all'amministrazione comunale. Sei di queste, che sono state liberate dai resti saranno presto messe a disposizione di chiunque intenda acquisire una cappella per la propria famiglia. Per queste, la Giunta ha approvato ieri i criteri di stima delle tombe di famiglia dichiarate decadute, atto preparatorio alla stesura di un bando pubblico che sarà curato da Insula e da Veritas. Già si sa ad esempio che vi potranno concorrere tutte le persone maggiorenni (anche non residenti) e gli enti morali e che a vincere l'offerta più vantaggiosa dal lato economico. Il valore di stima terrà conto di una serie di fattori, tra cui il valore di concessione, il valore di costruzione (9-10mila euro al metro quadro), il valore del degrado, il valore storico e monumentale e il valore della posizione. La sommatoria di queste componenti (ovviamente il degrado avrà il segno meno davanti) darà il valore base per la futura concessione.
E veniamo al valore di concessione delle singole cappelle, delle famiglie Salviati, Testolini Quadri, Azzano, Venier, Olivieri.
Per la cappella Salviati, forse la più pregiata del gruppo, la concessione 99ennale parte da 315mila euro, soggetta a rilanci. La cappella Testolini Quadri 256mila euro, la cappella Azzano 277mila, la Venier 287mila, la Oliviero 335mila. C'è poi la cappella D'Armi che sarà concessa al valore base di 192mila euro e una settima, per la quale le spoglie non sono state ancora traslate, che avrà una base di 142mila euro.

Stando agli addetti ai lavori i possibili concorrenti non mancheranno e, ricordiamo, l'importo ricavato sarà interamente devoluto al fondo per la manutenzione dei cimiteri della città.
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Il Gazzettino