LE RESTRIZIONI CORTINA Atmosfera surreale, nel centro di Cortina, il pomeriggio

LE RESTRIZIONI CORTINA Atmosfera surreale, nel centro di Cortina, il pomeriggio
LE RESTRIZIONICORTINA Atmosfera surreale, nel centro di Cortina, il pomeriggio della domenica che precede il Natale. Invece del pienone di turisti, stanziali e pendolari, sul...

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LE RESTRIZIONI
CORTINA Atmosfera surreale, nel centro di Cortina, il pomeriggio della domenica che precede il Natale. Invece del pienone di turisti, stanziali e pendolari, sul corso dello struscio ci sono poche persone, qualche gruppetto di giovani, c'è chi passa con le sporte dei negozi, per gli ultimi regali. I tavolini dei bar sono vuoti, un po' per il clima freddo, che non invoglia a fermarsi all'esterno, un po' perché ormai si avvicinano le 18, l'ora della chiusura. Sulla strada si sono già avviate da qualche ora le auto, per lo spostamento che tiene conto del blocco alle 14, per il passaggio da un comune all'altro.

GLI SPORTIVI
«Siamo stati in montagna con gli sci da alpinismo, sino al rifugio Averau, dalle Cinque Torri. Ora facciamo in fretta due compere e poi corriamo a casa», confermano Lucia e Francesco, due ragazzi del Cadore. Gli impianti di risalita sono quasi tutti chiusi e pertanto non c'è il rientro serale dalle piste. Quei pochi in funzione sono riservati agli atleti che si allenano; da un paio di settimane si scia al passo Falzarego, sul Col Gallina, e nei giorni scorsi ha aperto anche la seggiovia a sei posti Tofana Express, ma soltanto per i ragazzi degli sci club. C'è un buon movimento a Fiames, al centro dello sci nordico, per praticare lo sci di fondo, su alcuni anelli con difficoltà diverse, dall'agonistica 3G al breve tratto sulla vecchia ferrovia, alla pista dell'aeroporto. Al passo Tre Croci c'è la splendida pista tecnica, una decina di chilometri impegnativi, tra continui saliscendi, ma è complesso raggiungerla: il piazzale è occupato in buona parte dal cantiere per la ristrutturazione dell'albergo e le auto dei fondisti finiscono in strada, come accade d'estate, quando la colonna di escursionisti va al lago del Sorapis. Sono sempre più numerosi i praticanti dello sci alpinismo, con tanti neofiti che si avvicinano alla disciplina, pur di sciare. Gli itinerari sono numerosi, grazie alle nevicate abbondanti di inizio dicembre: si sale alle Cinque Torri e all'Averau, con i rifugi aperti. C'è malga Federa, ci sono gli itinerari nel Parco delle Dolomiti d'Ampezzo, oltre malga Ra Stua, ma si deve tener conto del confine di comune e di regione, verso l'Alto Adige.
PASSI BLINDATI
E' proibito salire ad ammirare il tramonto dal passo Giau, perché si percorrono alcuni chilometri in territorio di San Vito di Cadore, per finire a Colle Santa Lucia. «E' una situazione paradossale, incomprensibile. Stentiamo a recepirla noi: come può fare un turista, che non è tenuto a conoscere i confini fra i vari comuni, in montagna», sbotta un operatore economico. Si sale sul monte Faloria, sino al rifugio, solitamente servito dalla funivia, oggi raggiungibile soltanto a piedi. Cento metri più in alto c'è la Capanna Tondi: il titolare Marco Verzi ha vinto la sua scommessa e vede decine di avventori a pranzo, molti ospiti al bar e sulla terrazza, quasi tutti saliti con le pelli, qualcuno accompagnato in motoslitta: «Faccio il possibile, nel pieno rispetto delle norme, vivo qui e offro un servizio. Sino a quando me lo lasceranno fare, perché il decreto del governo prevede la chiusura dei ristoranti, per Natale».
LA NEVE DEL VICINO

Gli impiantisti guardano alla vicina Val Gardena, dove una società ha già preannunciato il fermo delle sue funivie, per tutto l'inverno, nella consapevolezza che gli investimenti necessari per aprire non saranno compensati dai magri e incerti incassi. Alcuni degli albergatori dell'associazione di Cortina hanno aperto, meno di un terzo. Altri ci provano, per Natale; una quindicina di loro attende il mese di gennaio, per verificare la situazione sanitaria, le nuove disposizioni, il reale afflusso di ospiti, in un periodo senza stranieri e con gli italiani in crisi. Intanto gli hotel propongono le Passeggiate con i fiocchi su sentieri battuti a fondovalle: è un tentativo, ma è difficile proporlo come valida alternativa alle inebrianti sciate sulle piste dei Mondiali 2021.
Marco Dibona
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino