LE REAZIONI POLESELLA «Una vicenda che ferisce la nostra tranquilla comunità»,

LE REAZIONI POLESELLA «Una vicenda che ferisce la nostra tranquilla comunità»,
LE REAZIONIPOLESELLA «Una vicenda che ferisce la nostra tranquilla comunità», così Leonardo Raito, sindaco di Polesella, riassume il profondo sconcerto per la tragedia...

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LE REAZIONI
POLESELLA «Una vicenda che ferisce la nostra tranquilla comunità», così Leonardo Raito, sindaco di Polesella, riassume il profondo sconcerto per la tragedia accaduta in paese nella serata di martedì. Una lite in famiglia finita nel sangue: l'uomo ucciso a coltellate, presumibilmente dalla moglie, ritrovata poi priva dei sensi mentre cercava di togliersi la vita con il gas di scarico dell'auto e salvata soltanto dall'intervento dei vicini di casa, allarmati dal rumore dell'auto accesa da troppo tempo all'interno del garage.

PROFONDO RAMMARICO
«Un episodio che ci lascia un profondo rammarico. La coppia viveva a Polesella dal 2015 ma non era mai stata oggetto di segnalazioni o problematiche conosciute dai servizi sociali. Quindi era difficile poter prevedere degenerazioni» ha commentato Leonardo Raito sul suo profilo Facebook. «Tragedie difficilmente commentabili che sono difficili da prevedere e da prevenire, che maturano in ambienti famigliari da cui trapelano pochi segnali. Non possiamo che esprimere cordoglio e vicinanza ai famigliari dell'uomo ucciso e piena fiducia negli inquirenti affinché possano tracciare i contorni più certi di una vicenda che ferisce la nostra tranquilla comunità». Una situazione, dunque, che non aveva mai fatto presagire un simile epilogo.
«Quando una coppia è seguita dai servizi sociali è perché c'è un precedente, che può essere una segnalazione da parte di qualcuno o una denuncia ai carabinieri. In quel caso l'intervento dei servizi sociali serve a fare prevenzione e a monitorare la situazione. Questo caso è un fulmine a ciel sereno perché queste due persone non erano note ai servizi sociali» ha detto Consuelo Pavani, vicesindaco e assessore al Sociale del Comune. Il fatto che qualcuno non sia mai stato segnalato ai servizi sociali non significa che non viva ugualmente una situazione problematica, soprattutto, forse, in un periodo come quello attuale, in cui la socialità è fortemente limitata ed è più difficile relazionarsi con le proprie difficoltà. «Il disagio può essere chiuso tra le mura domestiche oppure potrebbe essere recente, non radicato, anche se, di solito, a degenerare sono gli episodi reiterati» ha commentato l'assessore.

Sofia Muneratti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino