LE REAZIONI PADOVA Massimo Bitonci non ha perso tempo. L'ex sindaco leghista

LE REAZIONI PADOVA Massimo Bitonci non ha perso tempo. L'ex sindaco leghista
LE REAZIONIPADOVA Massimo Bitonci non ha perso tempo. L'ex sindaco leghista di Padova guidava il municipio di Cittadella quando, nel 2010, Dino Cinel presentò la richiesta di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LE REAZIONI
PADOVA Massimo Bitonci non ha perso tempo. L'ex sindaco leghista di Padova guidava il municipio di Cittadella quando, nel 2010, Dino Cinel presentò la richiesta di residenza. Lui la respinse in modo netto. Ieri mattina, appena scoperta la notizia dell'omicidio, Bitonci ha acceso il computer per esternare pubblicamente il suo pensiero.

«Da sindaco di Cittadella gli ho negato la residenza - ha ricordato su Facebook - perché l'ex prete era stato accusato di pedofilia in America. Ho subìto un processo per questo motivo: lui mi aveva chiesto un milione di euro di risarcimento danni, ma io sono stato assolto perché un avvocato americano ha confermato i gravissimi abusi contro i minori. Lo rifarei altre mille volte, per difendere i miei cittadini».
Nel pomeriggio Bitonci è tornato sull'argomento, sempre per ribadire di aver fatto all'epoca la scelta più giusta. «Sono fiero di aver avuto il coraggio di negargli la residenza - spiega - e alla fine di quel processo ho avuto ragione io. Mi documentai leggendo la stampa americana e presentai sul tema anche un'interrogazione parlamentare: quei fatti inquietanti vennero confermati. Di certo il suo, purtroppo, non era un caso isolato. Quel filone americano legato alla pedofilia nel mondo ecclesiastico venne volutamente insabbiato. Papa Francesco per fortuna ha chiesto scusa per certi episodi capitati in passato».
Sulla stessa linea Gerry Boratto, sindaco di San Martino di Lupari dal 2009. «Prima ancora di chiedere la residenza a Cittadella, Dino Cinel si rivolse a noi perchè aveva una parente a San Martino di Lupari - ricorda ora Boratto -. Negammo la residenza sia per il suo passato, decisamente pauroso, sia perché non aveva i requisiti burocratici: il passaporto non era regolare. Venne personalmente a parlare con me, ma io sono sempre stato convinto della mia linea: era un problema di tipo etico e morale. Quella categoria di persone non la voglio, punto e basta».
Boratto, di fronte alla notizia dell'omicidio, sospira e allarga le braccia: «Non so cosa commentare. Per quanto ci riguarda, avevamo semplicemente cercato di dimenticarlo».

G.Pip.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino