LE REAZIONI PADOVA «Abbiamo avuto un feedback molto positivo, la sensazione

LE REAZIONI PADOVA «Abbiamo avuto un feedback molto positivo, la sensazione
LE REAZIONIPADOVA «Abbiamo avuto un feedback molto positivo, la sensazione è che la nuova governance stia dando un'impronta di inclusività che mi piace molto, tutt'altro che da...

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LE REAZIONI
PADOVA «Abbiamo avuto un feedback molto positivo, la sensazione è che la nuova governance stia dando un'impronta di inclusività che mi piace molto, tutt'altro che da turris eburnea. Ci hanno subito comunicato la loro disponibilità, la volontà di dialogo, di confronto, sottolineando che la loro porta è aperta: mi è sembrato un brillante inizio». A parlare è il professor Umberto Cillo, direttore dell'Unità operativa complessa di Chirurgia epatobiliare e trapianti di fegato dell'Azienda ospedaliera universitaria, leader a livello nazionale per quanto concerne la chirurgia di fegato, via biliare e pancreas, la chirurgia epatica oncologica e laparoscopica, i trapianti e la chirurgia delle metastasi, oltre ad essere in prima linea nella ricerca in ingegneria tissutale e fegato bioartificiale. Il pensiero più grande è ora per i malati oncologici: appena si è allentata la morsa del Covid-19, c'è stata un'impennata di richieste.

«Non abbiamo mai smesso di operare, potendo continuare la nostra attività per l'85% - rileva Cillo - e questa è una cosa importantissima, ma assistiamo a un deciso aumento di pazienti tumorali che si presentano alla nostra attenzione: arrivano più tardi, con malattie più gravi che richiedono interventi più complessi e non possiamo smaltirli con la velocità con cui vorremmo. Avremmo bisogno di più spazi, più posti di terapia intensiva, più anestesisti, un maggior numero di personale infermieristico: la nostra chirurgia epatobiliare affronta casi multiproblematici che richiedono 6/7 posti a settimana in terapia intensiva. Per noi, un imbuto».
Nel 2020 l'équipe ha compiuto 95 trapianti di fegato, qualcosa che ha del miracoloso, praticamente in linea con i 100 innesti epatici del 2019, e quest'anno è partito alla grande, con 20 trapianti in due mesi, addirittura sopra il trend medio. «Ma è tutto molto variabile, legato all'andamento del Coronavirus - allarga le braccia Cillo, lui stesso ammalatosi di Covid, e tornato al lavoro a Natale, guarito - Mi aspetto che anche la ricerca scientifica, che ha subito un grave rallentamento per colpa della pandemia, riparta al più presto».
Il professor Giorgio Perilongo, direttore del Dipartimento universitario per la Salute della donna e del bambino, non può che chiedere a gran voce la realizzazione della nuova Pediatria. «Accogliamo con piacere che il nuovo direttore generale abbia incluso la nuova Pediatria tra le sue priorità, intesa tra l'altro come primo tassello di un effetto domino che porta alla realizzazione del nuovo polo della salute. Ci piace molto - sottolinea Perilongo - anche la determinazione che ha dimostrato fin da subito nel perseguire l'obiettivo. E' un'ulteriore luce verso il futuro, che accogliamo con molto favore».

Cosa vi aspettate? «La nuova dirigenza si sta dimostrando molto presente e attiva già dai primi momenti. Avere la stessa squadra di direttori che ha guidato l'Aulss Serenissima credo sia molto positivo, sia per la provata esperienza che per un affiatamento già collaudato - osserva Giampiero Avruscio, rappresentante dei primari ospedalieri - che aiuterà sicuramente a raggiungere gli obiettivi di contrasto all'emergenza da una parte e del futuro polo della salute dall'altra. La nostra realtà è composita e complessa, ma i segnali di fare squadra e di armonizzare sempre meglio le varie componenti ospedaliere e universitaria ci sono tutti. Spero che insieme, con la collaborazione anche del dottor Luciano Flor che conosce bene le nostre problematiche e che ora occupa un posto strategico della sanità regionale, si possa finalmente superare l'inspiegabile e ingiustificata discriminazione nella valorizzazione stipendiale che ci perseguita da anni e che ci relega all'ultimo posto rispetto ai nostri colleghi della sanità veneta e d'Italia. L'emendamento regionale al bilancio che ha stanziato dei fondi ad hoc per Padova è un buon segnale di apertura».
Federica Cappellato
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Il Gazzettino