Le reazioni dopo la fine dei domiciliari

Le reazioni dopo la fine dei domiciliari
All'indomani della scarcerazione di Luca Claudio, arrivano le prime reazioni da parte di Riccardo Mortandello e Federico Barbierato, sindaci di Montegrotto e Abano. «Confido...

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All'indomani della scarcerazione di Luca Claudio, arrivano le prime reazioni da parte di Riccardo Mortandello e Federico Barbierato, sindaci di Montegrotto e Abano. «Confido nella giustizia e nel lavoro dei magistrati - ha esordito Mortandello - Il decreto che revoca i domiciliari non cambia il fatto che Claudio abbia comunque patteggiato una pena di quattro anni per gravi reati». Una riflessione la riserva poi all'ultimo clamoroso sviluppo giudiziario: il sequestro di 560 mila euro nella disponibilità della associazione Città dei Bambini di cui è presidente Daniele Natale, un fedelissimo di Claudio, e che vede nel direttivo anche il fratello dell'ex sindaco, Marco. Denaro bloccato dalle Fiamme gialle che sospettano fosse destinato a investimenti all'estero. «Lasciamo lavorare gli inquirenti. Quello che sembra profilarsi, però, è un sistema che non ruotava solo attorno a una persona, ma che si è sviluppato grazie a una rete di complicità. Voglio poi ricordare a chi oggi si stupisce leggendo i giornali conclude Mortandello che per anni, quando eravamo all'opposizione, abbiamo denunciato ciò che sta emergendo».

Per Federico Barbierato «a dispetto di qualcuno che ancora sostiene che si stava meglio quando si stava peggio, Claudio è il responsabile del disastro amministrativo che abbiamo potuto constatare. Soldi buttati via, denaro sprecato senza costruire nulla di duraturo per la nostra città e, soprattutto, un sistema di malaffare diffuso che ora penalizza tutte le nostre famiglie. Trovo poi vergognoso termina che si tentasse anche di lucrare su soldi destinati ai bambini poveri».

Il decreto di scarcerazione è stato notificato a Claudio sabato e ora è un uomo libero, ma la condanna patteggiata per concussione, turbativa d'asta e corruzione per induzione non chiude la vicenda giudiziaria. Ad ottobre Claudio è atteso dal processo per la tangente da 280mila euro che avrebbe chiesto per la bonifica della discarica di via Guazzi, nella frazione aponense di Giarre.
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Il Gazzettino