Le prossime sfide: il ritorno all'attivo e polo universitario

Le prossime sfide: il ritorno all'attivo e polo universitario
I FRONTI APERTITREVISO La questione bilanci è sicuramente la madre di tutte le battaglie per il prossimo presidente della Fondazione Cassamarca. La sua fortuna è che, negli...

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I FRONTI APERTI
TREVISO La questione bilanci è sicuramente la madre di tutte le battaglie per il prossimo presidente della Fondazione Cassamarca. La sua fortuna è che, negli ultimi due anni, il Consiglio d'indirizzo uscente ha lavorato molto per limitare i danni e riportare i numeri alla realtà. E lo si è visto a maggio, quando è stato chiuso il bilancio consuntivo 2017 con il passivo choc da 54 milioni di euro, dovuto alla valutazione reale, da mercato, degli immobili patrimonio della Fondazione. È stato un brusco ma necessario ritorno alla realtà dopo bilanci su bilanci costruiti su valutazioni ormai superato, ma perfettamente a norma di legge quando inserite in un documento finanziario. Il nuovo consiglio partirà da qui, con l'obiettivo di ritornare al pareggio, se non proprio in segno positivo, entro il 2020 così come concordato con Ministero delle Finanze.

PADOVA E VENEZIA
Altro fonte caldo, caldissimo, è quello dei rapporti con le università. Ormai la strada è tracciata: tutti i corsi veneziani e padovani troveranno spazio nel grande polo che sorgerà all'ex distretto militare. Bel progetto, ma da finanziare. E qui la nuova presidenza dovrà essere abile nel trattare con le università tenendo conto delle convenzioni esistenti, con la Regione e anche con il Comune, che dovrà fare la sua parte in materia di destinazione urbanistica, licenze e, perché no, anche economico.
CAMERA DI COMMERCIO

Il braccio di ferro con la Camera di Commercio sarà un altro ostacolo non da poco. I termini della questione sono noti: la Fondazione chiede alla Camera di Commercio i danni e il rimborso dei costi sostenuti per realizzare la nuova sede dell'ente camerale all'Appiani. Il contenzioso si trascina da anni e, negli ultimi mesi, sembra lentamente arrivare a una soluzione. La Camera di Commercio ha proposto di chiudere tutto con un maxi risarcimento da 25 milioni di euro, in modo da evitare di tornare davanti al giudice per una vertenza che potrebbe andare avanti ancora molti anni. A Ca' Spineda, che di milioni ne aveva chiesti 38, la cifra potrebbe anche andare bene, magari aggiungendo qualcosa in più. Su questo si sta lavorando è c'è tempo fino a gennaio prima di tornare in tribunale per dire se un accordo è stato trovato o meno. Una volta chiusa la vertenza, la Camera di Commercio metterà sul mercato la sede di piazza Borsa.
P. Cal.
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Il Gazzettino