LE INIZIATIVE CONCRETE PORDENONE Leggendo il nome di Ferdinando Polegato, istrionico

LE INIZIATIVE CONCRETE PORDENONE Leggendo il nome di Ferdinando Polegato, istrionico
LE INIZIATIVE CONCRETEPORDENONE Leggendo il nome di Ferdinando Polegato, istrionico e discusso ristoratore di Sequals, qualcuno potrebbe pensare al solito show di un personaggio...

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LE INIZIATIVE CONCRETE
PORDENONE Leggendo il nome di Ferdinando Polegato, istrionico e discusso ristoratore di Sequals, qualcuno potrebbe pensare al solito show di un personaggio folkloristico. Quindi si sarebbe corso il rischio di derubricare il tutto a una messa in scena. In realtà però stavolta Polegato sembra non essere solo, perché anche dalla Destra Tagliamento arrivano altre storie di baristi o ristoratori che sembrano vicini alla linea dura, quella della disobbedienza civile.

IL CASO
In pieno centro a Pordenone, infatti, c'è un locale che punta alle barricate. È stato aperto a fine agosto, quando sembrava che la minaccia di un ritorno importante del contagio fosse lontana e che la ripresa si iniziasse davvero a toccare con mano. E ora che per un pub-ristorantino le cose si mettono davvero male, ecco che scatta la protesta. La firma è quella di Francesco Dalle Crode, titolare del King Pub di via Ospedale Vecchio. Dopo l'annuncio di voler tenere aperto il suo locale di Lignano (Ud), infatti, ora vorrebbe mettere in pratica lo stesso gesto anche a Pordenone. Per farlo deve passare da una riunione con il personale, perché per una protesta simile con tutti i rischi annessi (i controlli sarebbero inevitabili), serve l'unione degli intenti. «Le dobbiamo provare davvero tutte - afferma sconsolato -: rischio di pagare la multa, rischio anche il mio locale, ma dobbiamo dare un messaggio forte e tenere aperto il pub anche a Pordenone».
IN PEDEMONTANA

A Sequals, invece, Ferdinando Polegato ci ha già provato. Ieri, alle 18, all'interno del ristorante che gestisce con la moglie stava facendo accomodare alcuni clienti, quando è stato interrotto dagli agenti della polizia locale. «Tengo aperto il mio locale - aveva annunciato nelle prime ore del mattino di ieri -, ci eravamo appena ripresi e adesso ci vogliono nuovamente affossare. Non ci stiamo». Di fronte agli agenti, per evitare di far prendere la multa anche ai suoi clienti, ha fatto marcia indietro e ha abbassato la serranda. Poi, però, un nuovo dietrofront e un altro annuncio: «Domani (oggi, ndr) ho intenzione di riprovarci. Ho chiamato clienti anche da fuori regione, sarebbero disposti anche loro a rischiare la multa. Il tutto ovviamente rispettando la distanza di sicurezza tra le persone e tra i tavoli».
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino