LE DECISIONE Il Consiglio Federale ieri a Roma ha deciso il futuro del calcio

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LE DECISIONEIl Consiglio Federale ieri a Roma ha deciso il futuro del calcio italiano: i professionisti tornano in campo, stop definitivo per il dilettanti. Quindi stop per le 44...

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LE DECISIONE
Il Consiglio Federale ieri a Roma ha deciso il futuro del calcio italiano: i professionisti tornano in campo, stop definitivo per il dilettanti. Quindi stop per le 44 squadre poesane (contando anche il Castelbaldo) dalla serie D alla Terza categoria. Dopo il massimo organo della Figc, ora bisognerà attendere il consiglio della Lnd, che domani darà le linee guida, e il comitato regionale veneto (Crv) la prossima settimana per le decisioni su promozioni, retrocessioni, ripescaggi, format.

Così Argentino Pavanati, consigliere Figc regionale: «Sapevamo che la chiusura era dietro l'angolo. Valuteremo se ripartire a settembre, non sarà facile, ma abbiamo la speranza che per allora il virus sia sotto controllo. Anche perché attuare il protocollo sanitario con medici, tamponi, scanner, sanificazioni, è difficile per noi». Il presidente della Delegazione Figc di Rovigo, Luca Pastorello attende le ufficialità: «Attendiamo che Lnd e Crv diano le indicazioni per la strada da percorrere. Le ipotesi sono tante. Valuteremo se se retrocedere l'ultima o ipotizzare un meccanismo: per esempio se tra ultima e penultima c'è un punto di differenza è una situazione, se ce ne sono 7-8 è un altro discorso. Ci saranno da capire anche i format dei campionati, date di avvio, numero dei club per girone, anche se a mio avviso la Seconda Categoria rimarrà a 16 squadre».
NESSUN VUOLE RISCHIARE
Lorenza Visentini, dg del Delta Porto Tolle in serie D: «Una decisione che aspettavamo da tempo, per le società dilettantistiche era impossibile rispettare i protocolli previsti anche solo per gli allenamenti. Inoltre il dilettantismo vive di sponsor e la grave crisi che ha colpito le attività commerciali ha tolto la linfa vitale». Quando ripartire? «Visto che la stagione 2019/20 terminerà a fine agosto bisognerà capire i termini, le modalità e le responsabilità. Nessun presidente che fa calcio per il proprio paese/città è disposto a rischiare con responsabilità civili e penali e nessun giocatore è disposto a rischiare la salute. Sono domande alle quali dovranno rispondere in maniera chiara Figc e Leghe».
Sante Longato, ds dell'Adriese: «È giusto aver chiuso senza altre decisioni per ora, con 11 gare da fare c'era spazio per tutto, se poi vorranno mandare su la prima che lo facciano. Si dovrà ripartire con nuove regole, questa cosa ci ha segnato e tanti club spariranno. Anche giocatori e altri dovranno capire che i soldi mancheranno e i compensi caleranno di conseguenza». Se vi chiedessero di salire in serie C, visto che spariranno tanti club? «L'emergenza permetterà al calcio di fare pulizia, sono stanco di vedere ripescate le stesse squadre che dopo due anni falliscono, speriamo che la Figc ripeschi chi lo merita veramente tra solidità economica ed altro. Noi siamo pronti anche al salto in C. Già stiamo programmando il futuro.
PRONTI AL RIPESCAGGIO

Stefano Pandora presidente dello Scardovari in Promozione: Improponibile ripartire senza un vaccino, giusto chiudere. Attendiamo ora le direttive per la prossima stagione. Noi siamo pronti anche a un eventuale ripescaggio, ma pronti anche per prendere in considerazione una ripartenza a gennaio, non posso come presidente rischiare delle denunce per i contagi, meglio iniziare in sicurezza».
Luca Crepaldi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino