«Le condizioni sono disastrose: non si può passare in sicurezza»

«Le condizioni sono disastrose: non si può passare in sicurezza»
Asfalto rotto o inesistente. Buche che ci si potrebbe pescare con la canna da pesca. Crepe lunghe e profonde. Tappa della Parigi-Dakar? No, è la strada di Col di Roanza. E non è...

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Asfalto rotto o inesistente. Buche che ci si potrebbe pescare con la canna da pesca. Crepe lunghe e profonde. Tappa della Parigi-Dakar? No, è la strada di Col di Roanza. E non è per niente messa bene. L'asfalto è stato eroso in più punti dalla pioggia e dal ghiaccio. Ai cumuli di residui di bitume presenti sui lati della carreggiata, fanno da contraltare buche profonde diversi centimetri al centro della strada. «Sembra un sentiero di guerra - denuncia Christian De Pellegrin, che ha raccolto il malcontento dei residenti della zona -. Le condizioni della strada sono disastrose e non consentono un transito in sicurezza. A onor del vero, il primo tratto, da Sopracroda fino a San Micel, è stato asfaltato poco tempo fa. Ma tutto il tratto da San Micel al rifugio Col di Roanza è in condizioni pietose». Nella zona vivono cinque o sei famiglie. Poche, si dirà. Ma la strada serve anche al rifugio-ristorante Col di Roanza, ed è particolarmente trafficata dalla primavera fino al tardo autunno, perché è il collegamento con i sentieri per il Serva. «Ci passano molte persone a piedi e in bicicletta - continua De Pellegrin -. È una questione di sicurezza, anche perché ci sono punti in cui le auto sono costrette a viaggiare in mezzo alla strada a causa delle buche a bordo carreggiata. In questo periodo, e fino ad aprile, in zona insistono dei lavori boschivi. Anche i mezzi che stanno intervenendo contribuiscono a rovinare l'asfalto che è già in condizioni precarie. Quella strada non viene asfaltata da almeno dieci anni e si vede». Da qui la richiesta: «Invito il Comune ad intervenire per lo meno nei punti peggiori - conclude De Pellegrin -. Quando saranno finiti i lavori boschivi, bisognerebbe passare con una mano di asfalto».

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Il Gazzettino