LE ANALISI BELLUNO Tutti i laghi bellunesi meno uno - superano l'esame di Arpav

LE ANALISI BELLUNO Tutti i laghi bellunesi meno uno - superano l'esame di Arpav
LE ANALISIBELLUNO Tutti i laghi bellunesi meno uno - superano l'esame di Arpav e di Goletta Verde. L'agenzia regionale ha esaminato le acque lacustri dell'intera provincia e...

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LE ANALISI
BELLUNO Tutti i laghi bellunesi meno uno - superano l'esame di Arpav e di Goletta Verde. L'agenzia regionale ha esaminato le acque lacustri dell'intera provincia e l'unico neo è quello di un punto del lago del Centro Cadore, in località Casette, a Vallesella; l'associazione ambientalistica si è invece concentrata solo sul lago di Santa Croce. Ieri i dati sono stati presentati proprio in riva al lago alpagoto, alla presenza anche dell'assessore regionale Gianpaolo Bottacin. Due i criteri utilizzati da Arpav: balneabilità e classificazione delle acque. Come prevede la normativa hanno spiegato per Arpav il direttore generale Luca Marchesi e la direttrice di Belluno Anna Favero - nel corso della stagione balneare, dal 15 maggio al 15 settembre, su ogni punto di controllo i tecnici, con frequenza almeno mensile, eseguono una serie di indagini che comprendono ispezioni di natura visiva, impiego di strumentazione da campo per rilevazioni istantanee di parametri ambientali e prelievi di campioni d'acqua per le analisi relative alla caratterizzazione microbiologica.Tutti i laghi bellunesi hanno un grado di balneabilità favorevole. Tanto che Arpav si spinge a dire che i laghi bellunesi sono eccellenti.

L'ALTRO CRITERIO
Il secondo criterio, quello della classificazione, valuta invece gli ultimi quattro anni. Ed è per questo motivo che alle Casette di Vallesella, nonostante anche qui gli ultimi dati siano favorevoli, la balneazione non è al momento autorizzata e la classificazione 2016-1019 risulta scarsa. Ecco i punti finiti sotto la lente di Arpav e che hanno superato l'esame a pieni voti. Lago di Santa Croce: Poiatte, Sarathei, Santa Croce, Baia delle Sirene; Centro Cadore: Miralago a Pieve, Lagole a Calalzo, Cologna a Vallesella; Lago del Mis a Falcine di Sospirolo. Ieri Arpav ha comunicato anche che sta iniziando a testare, in un progetto sperimentale interno e su alcune zone pilota, le potenzialità del monitoraggio ambientale da remoto, attraverso le ultime tecnologie satellitari. L'idea prevede, su alcune zone pilota tra cui alcuni laghi del bellunese (lago di Santa Croce, lago del Corlo, lago di Alleghe) di ricavare, validare e analizzare i dati di trasparenza, clorofilla e solidi sospesi monitorabili dai satelliti ottici. Le zone pilota scelte hanno delle peculiarità in termini di trasporto solido come ad esempio nel lago di Alleghe dovuto alla componente torbida del torrente Cordevole o del torrente Tesa nel lago di Santa Croce o di fioriture algali naturali (lago del Corlo).
IL MONITORAGGIO
Da parte sua, attraverso la Goletta dei Laghi di Legambiente ha monitorato tre punti nelle acque del Lago Santa Croce, sottoponendoli ad analisi microbiologiche. Tutti risultano entro i limiti di legge. Un risultato di fronte al quale il sindaco di Alpago Umberto Soccal ha espresso la propria soddisfazione. Ma Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, ha evidenziato la presenza di microplastiche, pari a 55.670 particelle per chilometro quadrato di superficie.
LE PARTICELLE

Queste piccolissime particelle inferiori a 5 millimetri finiscono nelle acque interne anche a causa dei comportamenti quotidiani: tessuti sintetici che rilasciano microfibre (fino ad un milione e mezzo per un normale lavaggio in lavatrice), cosmetici, rifiuti plastici abbandonati o non smaltiti correttamente costituiscono assieme alle microplastiche derivanti dall'attrito tra pneumatici ed asfalto le principali fonti del problema. E Bottacin ha detto: «Chiunque ci sia in Regione dopo il 20 settembre, questo deve essere uno dei primi temi che la Regione deve affrontare alla ripresa dei lavori: una legge può essere approvata entro fine anno».
Giovanni Santin
© riproduzione riservata
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Il Gazzettino