LAZIO, È IL PUNTO PIÙ ALTO

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ROMA La Lazio ogni volta che si trova in difficoltà tira sempre fuori il meglio. Ieri nella totale emergenza stava addirittura riuscendo a fare un capolavoro. Macchiato solo dalla follia di Patric a fine primo tempo. I biancocelesti con 12 uomini contati pareggiano a Bruges per 1-1. Un punto che gli consente di restare indenne nella trasferta più difficile (per via dei positivi) e mantenere anche la testa della classifica proprio con i belgi. Non solo perché toglie quel fastidioso zero ai punti fatti nelle ultime 5 trasferte europee (ultima vittoria il 25 ottobre 2018: 3-1 a Marsiglia). Inzaghi imposta la gara sulle ripartenze. Squadra bassa in attesa e contropiedi micidiali. Proprio come quello che porta al vantaggio firmato da Correa. L'uomo più atteso all'esame di maturità. E lo scherma sarebbe stato perfetto se Patric sul finale di primo tempo non si fosse lasciato andate ad una follia: cintura senza senso ai danni di Rits. L'arbitro Taylor richiamato dal Var assegna il rigore dopo aver guardato le immagini (tempo totale 3 minuti). Nella ripresa Inzaghi passa al 4-4-2 mandando dentro Pareira e Muriqi. L'esperimento fa vacillare la squadra. Soprattutto dietro. Si fa anche male Caicedo (altro problema in vista del Toro) e Simone è costretto a far esordire Czyz (2001). La Lazio subisce l'iniziativa del Bruges che tenta il tutto per tutto per vincerla. I biancocelesti resistono (due grani parate di Reina e un gol divorato da Sobol e uno da Former) e portano a casa un pareggio che sa tanto di vittoria.

FARO DELLA PROCURA FEDERALE
Ieri gli ispettori della procura Figc, guidata dal pm Chiné, hanno voluto vederci chiaro sulla questione dei positivi laziali. Soprattutto perché la comunicazione e le modalità con cui sono emersi hanno fatto accendere un faro. In realtà ogni volta che una squadra rileva un caso gli 007 federali si muovono per capire se è stato rispettato o meno il protocollo. E così ieri il presidente Lotito e gli ispettori, negli uffici del prof. Ivo Pulcini, hanno tenuto una riunione per fare chiarezza su alcuni punti. In particolare capire come sia scoppiato il focolaio. Dai tampone fatti dalla Uefa i positivi sarebbero una decina. Ma come sottolineato dal coordinatore dello staff medico, Fabio Rodia: «Ci sono alcuni casi da verificare». I tamponi dubbi sarebbero tre o quattro. Tra cui Immobile asintomatico. Ora che cosa succede? I giocatori fermati sono stati mandati a casa in isolamento preventivo. Nei prossimi giorni verranno sottoposti a nuovi tamponi. Il regolamento della Figc non fissa un limiti. Tradotto potrebbero farli anche tutti i giorni da qui alla gara contro il Torino. Di sicuro c'è quello obbligatorio a 48 ore dalla sfida. Ieri i tamponi di controllo hanno confermato quanto emerso con quelli Uefa. Il rischio è che Inzaghi possa trovarsi in grande emergenza sia contro il Toro (domenica1 novembre) sia contro lo Zenit in Champions (mercoledì 4). Ecco perché la società potrebbe valutare di chiedere un rinvio contro della sfida contro i granata come sottolinea il ds Tare: «Il pensiero ci passa, ma dobbiamo aspettare tutte le verifiche dei tamponi e venerdì tireremo le somme su tutta questa situazione».

Emiliano Bernardini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino