LAVORO MESTRE Il welfare aziendale è sempre più un punto di forza per

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LAVOROMESTRE Il welfare aziendale è sempre più un punto di forza per le grandi imprese. Ma dalla possibilità di beneficiare...

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LAVORO
MESTRE Il welfare aziendale è sempre più un punto di forza per le grandi imprese.

Ma dalla possibilità di beneficiare di strumenti di supporto quali la sanità integrativa, la previdenza complementare e le agevolazioni per i nidi e le scuole, solo per fare qualche esempio, restano fuori ancora in tantissimi: dipendenti di imprese medie e piccole, le partite Iva o le finte partite Iva che nascondono un impiego dipendente, gli artigiani e i piccoli commercianti, i precari e, a maggior ragione, i disoccupati.
Per questo diventa decisivo passare dal welfare aziendale al welfare territoriale, creando una rete tra enti pubblici, associazioni di categoria, società del terziario, fondazioni, per dare servizi alle comunità tenendo conto delle loro esigenze concrete dice Lorenzo Biagi, direttore del Dipartimento di Pedagogia di Iusve che, con la Cisl, ha condotto un'indagine sul tema in una settantina di imprese del veneziano.
Il welfare aziendale è una marcia in più, ma siccome non tutti i lavoratori possono essere coinvolti c'è il rischio di una spaccatura, spiega il curatore della ricerca Davide Girardi dell'università dei Salesiani della Gazzera che ieri ha ospitato il convegno Tra azienda e territorio: le nuove vie del welfare.
Tutto quello che fa un'Amministrazione comunale è welfare territoriale. La sfida è estendere quei benefici alla platea di chi oggi non può goderne, ma questo è un compito dello Stato sottolinea l'assessore Simone Venturini.
A San Donà si muove qualcosa di concreto. Solo per fare un esempio osserva il sindaco Andrea Cereser , anziché distribuire buoni benzina, perché le imprese non informano i dipendenti con genitori anziani bisognosi di assistenza che possono spender il voucher in un centro diurno di un'Ipab? La sfida è far conoscere queste opportunità.
(a.spe.)
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Il Gazzettino