Lavoro, le crisi ancora aperte Dieci nodi al pettine in autunno

Lavoro, le crisi ancora aperte Dieci nodi al pettine in autunno
LE CRISI APERTEPORDENONE Ci sono le situazioni di crisi conclamate e che si trascinano da tempo. Come è il caso delle aziende del Gruppo Sassoli (circa 250 addetti) che non...

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LE CRISI APERTE
PORDENONE Ci sono le situazioni di crisi conclamate e che si trascinano da tempo. Come è il caso delle aziende del Gruppo Sassoli (circa 250 addetti) che non mostrano una via di uscita. E ci sono i casi di aziende sulle quali pendono dei punti interrogativi di prospettiva. Come la Nidec della Comina, la Came di Sesto al Reghena, la Metecno di Travesio e - per aspetti diversi - anche Electrolux e Savio. Ci sono poi altre situazioni che tengono il sindacato con il fiato sospeso a causa di alcune recenti operazioni di riorganizzazione o di vendita: sono i casi della Graphistudio di Arba e della Cartiera del Gruppo Cordenons. I nodi dell'economia territoriale alla vigilia della pausa agostana sono una decina. Mentre sarebbero rientrate le situazioni di allerta dei mesi scorse legate alla Ilpea Gomma (ci sono state rassicurazioni dal vertice della società sulla tenuta dello stabilimento di Orcenico) e della Tbm di Maniago (dopo gli scioperi il negoziato è ripreso e si è siglato un accordo integrativo con premio di produzione e revisione degli orari).

SEGNALI POSITIVI
Nel complesso il periodo pre-ferie di quest'anno è decisamente meno allarmante e preoccupante di quello degli ultimi anni. Nel comparto della metalmeccanica il quadro è piuttosto positivo: il numero di ore di cassa è drasticamente diminuito e molte imprese hanno terminato la fase di riorganizzazione. Anche nel legno-arredo l'estate 2018 - a detta del sindacato - dà meno preoccupazioni rispetto agli ultimi anni. Certo, non mancano le situazioni di difficoltà ma nel complesso le riorganizzazioni aziendali continuano. Nella filiera dell'elettrodomestico il nodo maggiore - a settembre verrà al pettine - è quello della Nidec, l'azienda di motori che occupa circa 300 addetti. Alla scadenza del piano potrebbe rimanere una cinquantina di esuberi: ma l'incognita è legata alla prospettiva dell'azienda anche rispetto agli altri stabilimenti in Ungheria e Romania. In autunno si capirà anche quale sarà il numero degli eventuali esuberi (e quanti decideranno di andare alla Roncadin, opzione finora snobbata) alla Electrolux di Porcia. Inoltre, sempre in prospettiva, si capirà in che misura Porcia sarà interessata ai maxi-investimenti della multinazionale nella robotizzazione della fabbrica. E, di conseguenza, quali potrebbero essere le ricadute in termini occupazionali. Resta aperta la vertenza Came: il possibile licenziamento degli addetti del magazzino che la società vorrebbe appaltare. Vertenza estiva anche alla Metecno di Travesio dove potrebbe esserci una ulteriore riorganizzazione. Sulla Savio l'interrogativo è legato alla vendita, per ora congelata: ci sarebbero gli occhi di una multinazionale cinese e di un gruppo svizzero.
PREOCCUPAZIONI

Passando ad altri settori, alla Graphistudio di Arba (specializzata nella fotografia digitale) si sta utilizzando, a rotazione, il contratto di solidarietà che scadrà a fine anno. Quando sarà necessario - come sottolinea il sindacato - valutare la situazione e decidere come proseguire. Qualche timore aleggia anche sulla Cartiera di Cordenons appena acquisita dal fondo statunitense Bain Capital, lo stesso che controlla Ideal Standard. Le organizzazioni sindacai hanno chiesto un incontro ai rappresentanti italiani del fondo Usa: probabilmente un incontro sarà fissato per settembre.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino