Lavoro di cittadinanza, tutti contro l'ex premier

Lavoro di cittadinanza, tutti contro l'ex premier
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ROMA «Secondo l'ex premier Matteo Renzi non ci sarebbe bisogno del reddito di cittadinanza, ma del lavoro di cittadinanza. Ci chiediamo come mai non ci abbia pensato negli ultimi 3 anni in cui ha governato il Paese». Il M5S va all'attacco della proposta che Matteo Renzi ha annunciato ieri. Che però la nuova protezione sociale sarà il cuore dell'agenda dem lo conferma Pier Matteo Ricci, sindaco di Pesaro vicino all'ex premier: «La strada è buona e il lavoro sarà un tema al centro del congresso del Pd».

Critico anche Lorenzo Cesa (Udc), secondo il quale «la proposta di Renzi sul lavoro di cittadinanza arriva fuori tempo massimo». «Farlo ora appare unoperazione alquanto sospetta e volta a inseguire il Movimento 5 Stelle».
Per Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, Renzi «ha scoperto anche il lavoro di cittadinanza, un'idea davvero geniale e innovativa, peccato che la usi contro la sacrosanta proposta di un reddito per chi non ce la fa».
«Dal reddito di cittadinanza al lavoro di cittadinanza, Renzi insegue Grillo con gli slogan e le rime», sostiene Stefano Parisi, leader di Energie per l'Italia. E accusa l'ex premier e le sue fallimentari politiche dei bonus: «Dopo aver aumentato il debito e sforato il deficit con politiche di aumento della spesa corrente (vedi i famosi 80 euro) nella speranza che aumentassero i consumi, dopo averci portato sull'orlo di una gravissima crisi finanziaria e sociale, continuano gli spot elettorali.
Secondo l'ex ministro Maurizio Sacconi «lavoro e welfare sono inevitabilmente molta parte di ogni proposta politica». «Tutti si esercitano su questi temi mentre il centrodestra appare ancora incerto».
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Il Gazzettino