La ripresa economica di Eurolandia si sta rafforzando. Ma il potenziale di crescita, stimato nell'1%, è troppo basso per far scendere l'elevato tasso di disoccupazione: «Senza...
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Secondo la Cgia di Mestre, dal 2007 al primo trimestre 2015, in Italia si sono persi 932.000 posti di lavoro (di cui 580.000, pari al 62,2% al Sud): spicca il dato del Veneto dove gli occupati sono scesi di ben 113.000 unità (anche se in termini assoluti il picco è in Sicilia -168.000 unità). Le sole regioni ad avere incrementato l'occupazione sono Trentino Alto-Adige (+11.000) e il Lazio (+88.000). I settori più in difficoltà sono l'edilizia, il manifatturiero, il piccolo commercio.
Tornando al Fondo monetario, il rapporto insiste sulla necessità per l'Italia di intervenire su cinque priorità: migliorare la flessibilità del mercato del lavoro (rafforzando le misure introdotte dal Jobs act) decentralizzando la contrattazione aziendale; ridisegnare il sistema degli ammortizzatori sociali e dell'avviamento al lavoro; spingere sulle riforme, soprattutto per migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione e della giustizia civile; aumentare la competizione nei mercati di prodotti e servizi, in particolare nei trasporti e nel commercio al dettaglio.
Il Fondo loda nuovamente la Bce e la sua azione, suggerendo che l'Eurotower estenda al di là del settembre 2016 gli acquisti di asset (quantitative easing): la politica monetaria voluta da Mario Draghi (foto in alto) sta aiutando l'economia di Eurolandia e ha evitato il rischio di deflazione, ma l'area euro resta «vulnerabile». Una crescita più forte è - secondo il Fmi - la ricetta per far calare il tasso di disoccupazione. Il potenziale di crescita, però, è basso ed espone Eurolandia a rischi di contagio finanziario e di choc negativi, inclusa la stagnazione. «Senza una più determinata azione collettiva, l'area euro è vulnerabile a choc» e vede aumentare il divario con gli Stati Uniti, afferma il Fondo, sottolineando che gli elevati crediti deteriorati che pesano su alcune banche ne stanno erodendo la redditività e scoraggiando nuovi finanziamenti.
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Il Gazzettino