Lavori anche ad Agordo, Feltre e Pieve sono previste anche alcune demolizioni

Lavori anche ad Agordo, Feltre e Pieve sono previste anche alcune demolizioni
IL CALENDARIO DEI LAVORIBELLUNO Sono dieci gli edifici sottoposti allo studio. L'ospedale di Belluno, certo, ma anche quello di Pieve, di Agordo e di Feltre, oltre al Centro...

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IL CALENDARIO DEI LAVORI
BELLUNO Sono dieci gli edifici sottoposti allo studio. L'ospedale di Belluno, certo, ma anche quello di Pieve, di Agordo e di Feltre, oltre al Centro sanitario polifunzionale di Auronzo, all'edificio polifunzionale di Cusighe e di via Marconi a Feltre, al Centro psichiatrico di Pullir, alla sua comunità alloggio e alla comunità alloggio di Cart. La struttura di Lamon non è inserita perché già gode di un finanziamento e di un progetto a sé, mentre del Codivilla a Cortina uno studio sullo stato della sua resistenza ad eventuali scosse di terremoto già c'è.

L'AGENDA

Questo è il punto di partenza per una futura messa in sicurezza di tutte le strutture. Non appena ci saranno i soldi a disposizione. Il consigliere regionale Franco Gidoni, invita la direzione sanitaria a tenersi pronta. Perché se questa volta è andata bene e l'Usl 1 Dolomiti ha portato a casa un tesoretto mai ottenuto prima, non è detto che il colpaccio non si possa ripetere. «Siamo zona sismica, punto le sue parole -. In caso di sisma non possiamo permetterci di dirottare i soccorsi agli ospedali, punti strategici in casi di calamità. Oggi le nostre strutture, in un modo o nell'altro, non sono più conformi alle normative e sono datate. Per questo è importante farsi trovare pronti, con i progetti già redatti, quando verranno messe a disposizione altre risorse. Questo avverrà, prima di quanto ci si aspetti». Il direttore generale Adriano Rasi Caldogno è avvisato: bisogna continuare a lavorare, questo sarà il grande impegno dell'azienda sanitaria da qui ai prossimi anni. Nessuno degli edifici sottoposti alla verifica, infatti, sembra essere completamente a posto. I loro livelli di sicurezza sismica variano da 0,05 a 0,43, inferiori al coefficiente minimo di 0,6 fissato dalla Regione Veneto quale minimo ammissibile. Le parti peggiori degli edifici sono quelle risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta, mentre le sezioni più antiche risultano dalle verifiche anche più resistenti di quelle recenti. Come per il blocco C della nuova chirurgia del San Martino, con indice di resistenza inferiore rispetto al vecchio reparto. Per non parlare del Codivilla, dove intere sezioni sono da rifare. «Non possono essere migliorate spiega l'ingegnere Stefano Lazzari -. Sarà da demolire una parte del fabbricato, unico modo per metterlo in sicurezza. È la parte del pronto soccorso, realizzata negli anni Cinquanta. Invece la parte più vecchia è migliore. La normativa attuale è molto stringente, per questo le strutture non rispettano gli standard».
A.Tr.
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Il Gazzettino