Lago del Nevegal: «Facciamolo unendo vari finanziamenti»

Lago del Nevegal: «Facciamolo unendo vari finanziamenti»
L'OPERA BELLUNO Il lago sul Nevegàl serve e rappresenta un punto di...

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L'OPERA

BELLUNO Il lago sul Nevegàl serve e rappresenta un punto di partenza. L'associazione Vivaio Dolomiti, che punta ad approfondire varie tematiche legate allo sviluppo del territorio, spera che si inizi ad adottare «la logica di far incastrare vari finanziamenti sul Colle, un mosaico che dovrebbe comprendere le stagioni estive e invernali (a livello turistico), ma anche il filone delle malghe, dell'alpeggio, degli impianti di risalita». Il portavoce di Vivaio, Gianni Pastella, è chiaro: «Se la Regione darà ancora credito a questa località, ora le istituzioni locali, invece che perdersi in lungaggini inutili, ci auguriamo che si trovino e costruiscano un piano di sviluppo per il Nevegàl, sulla base dei suggerimenti che arrivano dal territorio, sfruttando a 360° le risorse disponibili». Vivaio Dolomiti fa l'elenco delle possibilità a cui, volendo, Comune e Provincia possono attingere: «i fondi delle aree di confine ci sono, se tutti i sindaci sono d'accordo, basta fare una richiesta fa presente Gianni Pastella -. Ci sono poi i fondi Gal, mai interpellati. I fondi Fas, per lo sviluppo e la coesione, che è lo strumento di finanziamento del governo italiano per le aree sottoutilizzate del paese. Ma ci sono anche finanziamenti per rilanciare le malghe, l'aspetto agricolo, l'alpeggio. Il comprensorio avrebbe tutto un indotto per il rilancio». Vivaio Dolomiti si è già interfacciata con l'assessore al Turismo, Federico Caner: «Gli avevamo suggerito che per gli impianti di risalita si poteva usufruire del contributo europeo per la mobilità sostenibile: erano (e forse sono ancora) a disposizione contributi a fondo perduto per il 90% degli importi necessari. Come base di partenza eravamo a cavallo prosegue Pastella -. É stato perso tempo e, ovviamente, si sono fatti avanti altri. Basta andare a vedere gli investimenti che hanno fatto o stanno facendo in altre stazioni invernali. Il Trentino ha investito tantissimo nelle piccole stazioni, ad esempio vicino a noi il Brocon: con tutto il rispetto, il Nevegal è un'altra cosa conclude il portavoce di Vivaio -.Questo lo ho vissuto in prima persona, cercando di dare una mano insieme agli operatori.  Ma il treno, e stavolta era un Frecciarossa, è passato e ancora una volta lo abbiamo perso». Ora potrebbe passarne un altro e la località che da anni cerca nuova linfa per stare in piedi da sola ha bisogno «che Comune, Provincia e Regione ci credano. Le possibilità di farcela ci sono». Intanto sabato e domenica il Colle che domina la città di Belluno è stato preso d'assalto. Più sabato, visto il tempo ballerino di ieri. Le strade e le piste punteggiate di biciclette, a breve riaprirà anche il supermercato e il 20 giugno l'Atm (il bancomat). Per l'ufficio turistico, invece, l'apertura è in calendario per il 18 giugno. Uno dei residenti del Nevegàl, Daniele Libralon spiega: «Se paragono l'analogo periodo dell'anno scorso, quest'anno ci sono molte più seconde case aperte. Sicuramente è l'effetto del Covid, ma questo dà slancio agli operatori che nonostante le norme rigide a causa del virus ce la mettono tutta per offrire servizi e opportunità nuove».

Federica Fant
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Il Gazzettino