Ladri d'auto traditi in A4

Ladri d'auto traditi in A4
Un'auto rubata con la complicità del badante della vittima, una banda individuata grazie a un'impronta digitale trovata sul biglietto dell'autostrada. Due moldavi (un terzo era...

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Un'auto rubata con la complicità del badante della vittima, una banda individuata grazie a un'impronta digitale trovata sul biglietto dell'autostrada. Due moldavi (un terzo era già stato condannato in udienza preliminare) ieri sono stato duramente puniti in Tribunale a Pordenone. A Vasile Ciobanu, 21 anni, residente a Vigonovo, ma nel 2013 arrestato mentre si trovava all'Ufficio immigrazione della Questura di Padova, sono stati inflitti 3 anni 10 giorni e 350 euro di multa. Per Nicolae Grigolas (21), di Selvazzano, la recidiva ha fatto lievitare la pena a 3 anni 9 mesi e 500 euro. Il giudice Eugenio Pergola li ha entrambi interdetti dai pubblici uffici per cinque anni e a Grigolas ha revocato una precedente condizionale. L'avvocato Giuseppe Romano annuncia appello, sottolineando che gli elementi a carico di Ciobanu erano soltanto indiziari.

La vicenda risale al 2012. Ciobanu lavorava ad Arba, faceva il badante nella famiglia di Lino Amat. Secondo l'accusa, la notte del 21 novembre avrebbe aiutato i connazionali a rubare la Opel Zafira posteggiata in strada, oltre a una tanica di gasolio (10 litri) che si trovava nella stalla. Per la Procura i moldavi avrebbero approfittato delle relazioni domestiche tra Ciobanu e Amat. Una vendetta del badante? Il processo non lo ha chiarito, come non ha chiarito il ruolo ricoperto da Ciobanu.
Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Pordenone avevano seguito le tracce lasciate dalla Opel Zafira rubata lungo il tragitto che porta dalla piccola località pedemontana di Arba verso l'autostrada. Sono riusciti a recuperare il tagliando del pedaggio autostradale e, grazie al Ris, a estrappolare l'impronta che poi ha incastrato Grigolas. Il gruppo moldavo era sospettato di aver commesso altri furto nella Pedemontana friulana, ma gli accertamenti non hanno portato a ulteriori contestazioni.
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Il Gazzettino