La vittima: «Un grazie ai poliziotti, adesso ci sia una pena esemplare»

La vittima: «Un grazie ai poliziotti, adesso ci sia una pena esemplare»
LA FAMIGLIAPADOVA La signora ha dovuto sopportare un delicato intervento chirurgico a Bologna alla seconda vertebra cervicale. Ma adesso è a casa e si sta riprendendo. «Sì, non...

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LA FAMIGLIA
PADOVA La signora ha dovuto sopportare un delicato intervento chirurgico a Bologna alla seconda vertebra cervicale. Ma adesso è a casa e si sta riprendendo. «Sì, non ha ancora superato del tutto lo stato di shock, ma fisicamente sta molto meglio e riesce a muoversi abbastanza bene», fanno sapere i familiari. Dopo l'aggressione i sanitari le avevano riscontrato la frattura scomposta della seconda vertebra cervicale. Se fosse uscito del midollo spinale sarebbe rimasta paralizzata. Le avevano dovuto mettere una incastellatura' tra la testa e le spalle con quattro viti sul cranio. E gli strattoni per strapparle la catena dal collo il malvivente le aveva creato altre lesioni alla gola».

La signora ha saputo dell'arresto del suo aggressore ieri mattina dopo che gli investigatori della Squadra mobile della Questura hanno reso nota la notizia. La settantaquattrenne aveva cercato di fornire indicazioni del rapinatore all'indomani dei fatti. Ma gli investigatori lo hanno individuato in base alle immagini trovate nelle telecamere montate all'esterno del condominio di via Giotto 15. «In primo luogo ringraziamo la Questura di Padova e la Squadra mobile per l'ottimo lavoro svolto e la grande professionalità e umanità dimostrata», affermano i familiari della signora. E aggiungono: «Poi confidiamo che la giustizia faccia il suo corso e la pena sia esemplare. Ultimo, ma non per ultimo, ci auguriamo che il tragico episodio serva per accendere l'attenzione su un problema oggettivo di sicurezza a beneficio di tutti».

All'indomani del fatto, il marito aveva offerto una sorta di taglia di ventimila euro per individuare l'autore. «Io non voglio sostituirmi alle forze dell'ordine. Ho molta fiducia in quello che stanno facendo gli investigatori della polizia per individuare l'aggressore di mia moglie. Ma voglio dare un aiuto. E sensibilizzare l'opinione pubblica su quello che sta accadendo», aveva dichiarato il marito. Ma, stando a quello che si è appreso, nessuno ha aiutato gli investigatori della Mobile per individuare l'autore dell'aggressione. Adesso, la taglia di 20 mila euro a chi andrà? «La famiglia è molto riservata», risponde l'avvocato Riccardo Rocca, che aveva avuto l'incarico di offrire la ricompensa a chi dava informazioni per permettere l'identificazione certa dell'autore dell'aggressione. I soldi andranno in beneficenza? «Presumo di si», afferma il legale della famiglia. E i ventimila euro potrebbero essere devoluti alla polizia sotto forma di beneficenza. L'aggressione è avvenuta in pieno giorno. Il malvivente era nascosto nel parcheggio. Non può aver seguito la settantaquattrenne. Era nascosto per aggredire e rapinare la prima persona che entrava nel garage di via Giotto 15. La signora gli aveva detto: Ti do tutto ma non farmi del male. Ma per strapparle la catena dal collo il rapinatore l'ha strattonata e scaraventata a terra.
Lino Lava
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Il Gazzettino