LA VITTIMA AGNA Lutto ad Agna e a Villa del Bosco: dopo 20 giorni di ricovero

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LA VITTIMA

AGNA Lutto ad Agna e a Villa del Bosco: dopo 20 giorni di ricovero all'ospedale di Piove, nella giornata di venerdì scorso è spirato a causa del Covid Leonildo Bortolotto, detto Pino, aveva 75 anni. Uomo dalla tempra forte, abitava ad Agna da tempo, ma era originario di Villa del Bosco, dove è molto conosciuto e aveva conservato stretti legami e dove saranno celebrate le esequie questa mattina alle 10. «Era un uomo generoso e disponibile che ha aiutato molte persone nel corso degli anni, oltre ad essere stato un valido carpentiere», ricorda il figlio Matteo, titolare di un'impresa edile, con cui Pino Bortolotto aveva pure collaborato prima della pensione, «molto legato anche ai nipotini». Risultato positivo al Covid ai primi di marzo, le sue condizioni sono peggiorate tanto da richiedere l'intervento dei sanitari e il ricovero in ospedale, dal quale non si è più ripreso, fino al decesso. Bortolotto lascia la moglie Miranda e altri quattro figli nati da un precedente matrimonio. «Purtroppo piangiamo un altro cittadino di Agna vittima del terribile virus, ho portato la solidarietà e la vicinanza dell'amministrazione comunale alla famiglia di Leonildo Bortolotto», dice il sindaco Gianluca Piva. Tra Saccisica e Conselvano intanto, c'è sempre apprensione per le condizioni di salute di alcuni sacerdoti, risultati positivi al Covid e ricoverati in ospedale. Sembrano migliorare quelle di don Giuseppe Sinigaglia, parroco di Cartura, Cagnola e Gorgo, che presto potrebbe fare ritorno in canonica, mentre qualche cenno di lieve miglioramento ha fatto registrare don Vittorio Stecca di Arzergrande, che resta sempre intubato a Schiavonia: domenica intanto sono stati celebrati i sacramenti della Cresima e Comunione per trenta ragazzi della parrocchia, già rinviati lo scorso anno. A presiedere le due liturgie è stato lo stesso vicario generale don Giuliano Zatti. Al Madre Teresa di Calcutta è ricoverato anche don Leopoldo Zanon, parroco moderatore dell'Unità pastorale di Arre e Candiana, che ha informato delle sue condizioni i fedeli attraverso il bollettino settimanale, distribuito nelle cinque parrocchie a lui affidate: anche nel suo caso i problemi respiratori, nonostante la giovane età, è infatti del 1974, hanno suggerito il trasferimento in ospedale.

n.b.
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Il Gazzettino